Dal “re della Comasina” a ladro nei supermercati: Vallanzasca arrestato per il furto di un paio di boxer alla Esselunga
Arrestato per aver rubato un paio di mutande. Questo il triste epilogo della ‘carriera’ di Renato Vallanzasca, il ‘re della Comasina’ che negli anni settanta seminava il terrore nel nord Italia.
Vallanzasca, alle 20:30 di ieri, è stato fermato dagli addetti alla sicurezza di un supermercato Esselunga, in viale Umbria a Milano, ad alcune centinaia di metri dalla vicina stazione dei Carabinieri. Dopo aver fatto normalmente la spesa, Vallanzasca ha nascosto in uno zainetto un paio di boxer, una cesoia e un fertilizzante da giardino, per un valore complessivo di 70 euro.
Fermato all’uscita, Vallanzasca ha negato ogni addebito e a questo punto la direzione del supermercato ha chiamato i carabinieri, che al momento non lo hanno riconosciuto. Al loro arrivo Vallanzasca non ha opposto resistenza ma si è limitato a dire: “Adesso vedrete che casino che ne viene fuori”. Frase che il giudice oggi, al termine del processo per direttissima, ha ritenuto grave al punto da rubricare il reato da furto a quello di rapina impropria.
Vallanzasca stava godendo di un permesso speciale di tre giorni, a partire proprio da ieri. In sostanza, contrariamente al suo stato di semilibertà che gli consentiva di lasciare il carcere di Bollate alle 7:30 per rientrarvi alle 19:30, il ‘bel Renè’ sarebbe dovuto rientrare in carcere lunedì sera. Permesso che Vallanzasca avrebbe passato assieme alla sua nuova fidanzata. Ora si trova già rinchiuso nel carcere di Bollate, da dove, probabilmente, non uscirà più visto il suo stato di ‘detenuto definitivo’.
Condannato a quattro ergastoli, per un totale di 260 anni di carcere, Vallanzasca è stato arrestato la prima volta il 28 febbraio del 1972, una decina di giorni dopo una rapina ad un supermercato, dagli uomini della squadra mobile di Milano, all’epoca diretta da Achille Serra. Protagonista di numerose evasioni e tentativi di evasione, a partire dal 2010 Vallanzasca usufruisce del beneficio del lavoro esterno. Ha prestato servizio in una pelletteria, che è anche una cooperativa sociale nel milanese, e ha lavorato in un negozio di abbigliamento a Sarnico in provincia di Bergamo. Il 30 maggio del 2011 il Tribunale di Milano sospende però il beneficio del lavoro esterno perché l’ex bandito violava le regole per incontrarsi segretamente con una donna. Beneficio che gli viene concesso nuovamente nel 2012 per lavorare presso una ricevitoria.
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