Lunedi’ nero per gli italiani: da pagare al Fisco 54 miliardi tra Imu,Tars,Ires. Per capire quanto e come pagare servono 269 ore all’anno
Per i contribuenti italiani lunedì 16 giugno è una giornata da bollino nero: le famiglie e le imprese saranno chiamate a versare quasi 54,5 miliardi di euro tra imposte, tasse e tributi. E’ quanto emerge da una stima elaborata dall’ufficio studi della Cgia. Il prelievo più oneroso sarà l’Ires, ovvero l’imposta sui redditi pagata dalle società di capitali: il gettito dovrebbe aggirarsi attorno ai 14,7 miliardi di euro.
Di tutto rispetto anche l’importo che dovrebbe arrivare dal pagamento dell’Imu e della Tasi: 10,8 miliardi di euro. Sul terzo gradino del podio di questa particolare graduatoria troviamo le ritenute Irpef dei lavoratori dipendenti e dei collaboratori versate dai datori di lavoro: l’importo dovrebbe aggirarsi attorno ai 9,7 miliardi di euro. L’ufficio studi della Cgia segnala che in questa elaborazione ha tenuto conto delle disposizioni previste dall’imminente pubblicazione di un Dpcm, con il quale si prevede di rinviare il termine di pagamento delle imposte risultanti dal modello Unico dei contribuenti soggetti agli studi di settore.
In particolare i contribuenti soggetti agli studi di settore potranno pagare senza aggravi sino al 7 luglio, mentre la scadenza del 16 luglio, entro la quale è possibile pagare con l’aggravio del 0,4%, è spostata al 20 agosto 2014.
’’A seguito del perdurare della stretta creditizia – afferma il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi – non sono pochi i piccoli imprenditori che hanno trascorso queste ultime notti in bianco con il pensiero di come fare per recuperare le risorse per onorare questo vero e proprio ingorgo fiscale. Nel nostro Paese, purtroppo, oltre al carico fiscale che ha raggiunto un livello ormai insopportabile c’è anche la difficoltà nel definire con esattezza gli importi da pagare. Si pensi che per ‘’espletare’’ il pagamento delle tasse, in Italia sono necessarie 269 ore all’anno, pari a 33 giorni lavorativi. In Europa solo il Portogallo presenta una situazione peggiore della peggiore della nostra’’.
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