Opera lirica, un mondo al maschile: meno di 4 donne su 100 ha ruoli di direttore
Se l’indice di uguaglianza stilato dall’European Gender Institute assegna 40 all’Italia (dove 100 corrisponde all’uguaglianza totale), nel mondo dell’opera il Belpaese sta decisamente peggio. Solo il 3,9% delle donne, infatti, ricopre ruoli dirigenziali nelle Fondazioni liriche italiane. Lo rivela un’inchiesta del mensile ‘Classic Voice’, in edicola da domani, che ha raccolto ed elaborato dati sull’effettivo potere delle donne nella lirica e nella musica classica in generale, al di là del loro carisma sul palcoscenico.
Dati che rivelano che poco meno di 4 donne su cento nei nostri teatri ha incarichi di sovrintendente, direttore artistico, direttore generale, direttore musicale, di coro, direttore tecnico o degli allestimenti. In Europa, nei 120 posti dirigenziali dei principali teatri d’opera considerati, la percentuale sale al 10%. Un valore più alto di quello italiano, ma decisamente peggiore rispetto alla presenza ‘in rosa’ con qualifiche dirigenziali in aziende del settore privato (13% in Italia e 29% in Europa). Va meglio nei teatri di tradizione italiani, diffusi nelle città medie o medio piccole, con il 20,2 % di donne, ma circa l’80% di uomini nelle stesse posizioni di comando.
Stesse disparità nella sinfonica con solo 2 donne dirigenti nelle grandi orchestre italiane (sovrintendenti, direttori generali, direttori artistici e musicali) e il 10,4% nelle istituzioni concertistico-orchestrali a dimensione regionale. In questo ambito l’Europa va peggio, destinando alle donne solo il 7,5% degli 80 ruoli guida nelle principali orchestre europee.
Venendo alla presenza nei ruoli artistici, nel corso degli ultimi dieci anni il tasso di presenza femminile, secondo l’inchiesta di ‘Classic Voice’, è addirittura peggiorato: dal 2000 al 2012 le donne direttrici d’orchestra impegnate nei teatri d’opera italiani (fondazioni liriche più teatri di tradizione) sono passate dal 4,2% dell’intero parco direttoriale all’1,8%, le registe dal 17,5% al 13% e le compositrici, che non erano presenti nell’anno 2000, hanno rappresentato il 4,7% degli autori dei nuovi titoli d’opera programmati nel 2012.
Passando alle orchestre italiane la presenza femminile si assesta intorno al 20% (21,4% di donne nell’orchestra del Maggio musicale fiorentino, 22,9% in quella di Santa Cecilia, 23,2% alla Scala). In Europa si registrano ancora casi di spiccato “maschilismo” tra le file dei Berliner Philhrmoniker e dei Wiener: in queste orchestre le donne rappresentano solo, rispettivamente, il 15% e il 6,5%.
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