No Tav, le motivazioni della condanna di Grillo: “Grillo violò i sigilli della baita con volontà, sprezzante degli avvertimenti”
Beppe Grillo aveva “volontà e coscienza” di violare i sigilli alla baita abusiva No Tav in Val Clarea e si dimostrò “sprezzante degli avvertimenti ricevuti” dal capitano dei carabinieri di Susa che lo aveva avvertito poco prima. Lo scrive il giudice Elena Rocci nelle motivazioni della sentenza con cui aveva condannato il leader del Movimento 5Sstelle a quattro mesi e cento euro di multa per aver violato durate una manifestazione in Valsusa del dicembre 2010, i sigilli della baita abusiva degli attivisti che era sotto sequestro.
Insieme al comico lo scorso marzo il giudice aveva condannato altri dieci attivisti No tav, tra cui il leader Alberto Perino, a pene tra i 4 e i 9 mesi. Grillo si mostrò secondo il giudice ‘’indifferente al fatto che un eventuale ingresso nel presidio avrebbe potuto avere rilievo penale suggerendo, altresì, con ironia, al momento dell’uscita – scrive – di indurre esponenti della classe politica a fare altrettanto, in modo da farli sorprendere dalle forze dell’ordine ed esporli a responsabilità’’
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