Spagna, Felipe VI è il nuovo re “La corona deve essere vicina ai cittadini e guadagnarsi il loro rispetto”
«Comincio il mio regno con profonda emezione». Allo scoccare della mezzanotte, in Spagna è ufficialmente iniziato il regno di Felipe VI di Borbone.
Il nuovo monarca nel pomeriggio di ieri ha assunto le sue funzioni con la cerimonia di abdicazione del padre, Juan Carlos, che gli ha lasciato il trono dopo quasi 39 anni. Oggi, in una Spagna delusa per l’uscita dai mondiali, la cerimonia solenne di investitura.
La cerimonia Il nuovo re di Spagna Felipe VI, in alta uniforme militare, è arrivato alle Cortes, il parlamento di Madrid, per la cerimonia della proclamazione.
Con lui, in un semplice completo bianco corto, la nuova regina Letizia, le due figlie, le Infanta Leonor e Sofia di otto e sette anni, e il primo ministro Mariano Rajoy.
Il re e la regina hanno salutato la folla che agitava bandiere al loro passaggio. Graziose e un pò timide, le due bambine, la maggiore delle quali un giorno succederà al padre, hanno attirato molti sguardi commossi, dando un tocco di naturalezza alla cerimonia.
Il discorso Per 50 anni re Juan Carlos e la Regina Sofia «hanno dedicato la loro vita alla Spagna, speriamo di avere il loro sostegno e la loro esperienza ancora per molti anni», ha detto il nuovo re di Spagna Felipe Vi parlando alle Cortes che hanno applaudito. Il sovrano ha anche nominato le due figlie, Leonor e Sofia, che sono state di nuovo salutate da un applauso del parlamento. In questo momento «ci vuole una monarchia rinnovata per un tempo nuovo – ha detto il nuovo re – La corona deve essere vicina ai cittadini e guadagnarsi il loro rispetto».
«La mia fedeltà alla costituzione è un valore irrinunciabile. Saprò onorare il mio giuramento», ha proseguito Felipe, rimarcando come la monarchia debba essere «simbolo dell’unità dello Stato» e contribuire «alla stabilità e la convivenza». Una corona, ha detto, che deve sapersi guadagnare «l’affetto, il rispetto e la fiducia dei cittadini» e mostrare «trasparenza» per garantire la necessaria «autorità morale». Felipe, che ha detto di voler garantire «l’unità e la diversità» della Spagna, ha strappato lunghi applausi quando ha reso omaggio «all’eredità starordinaria» del padre Juan Carlos e ringraziato sua madre la regina Sofia. Nel suo discorso non ha dimenticato nè le vittime del terrorismo, nè le difficoltà dei cittadini «colpiti dal rigore della crisi economica». E ha parlato di una «monarchia rinnovata per un tempo nuovo».
Nessun ospite straniero, nè rappresentanti di altre case reali. Assente anche Cristina, la secondogenita di Juan Carlos, implicata con il marito Inaki Urdangarin nello scandalo Noos, una vicenda di corruzione che ha gravemente minato la popolarità della monarchia spagnola. È la prima volta che la successione in Spagna avviene nell’ambito delle regole democratiche e la cerimonia presenterà differenze sostanziali con quella che vide la salita al trono di Juan Carlos, il 22 novembre 1975, subito dopo la morte di Francisco Franco. Quando Felipe e sua moglie Letizia saranno ricevuti con tutti gli onori sulla scalinata della Camera, saranno ormai re e regina da dieci ore. Allo scoccare della mezzanotte è infatti entrata in vigore la legge di abdicazione di Juan Carlos.
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