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Delitto Yara, il perito: peli e capelli trovati sul corpo della ragazza sono di Bossetti. Ma la procura non conferma

Delitto Yara, il perito: peli e capelli trovati sul corpo della ragazza sono di Bossetti. Ma la procura non conferma

“C’è coincidenza univoca di Dna tra le tracce repertate sui vestiti di Yara Gambirasio e i peli e i capelli trovati sopra e intorno al suo corpo”. Così ai microfoni di ”Segreti e delitti” il professor Fabio Buzzi, Responsabile dell’Unità operativa di Medicina legale e Scienze Forensi dell’Università di Pavia. Il suo dipartimento è stato incaricato dalla Procura della Repubblica di Bergamo di analizzare i reperti peliferi (peli e capelli) trovati sopra e intorno al corpo di Yara Gambirasio, ritrovato nel campo di Chignolo d’Isola il 26 febbraio 2011. Ma in serata pero’ la Procura ha smentito la veridicità’ di certe tesi e così’ anche un perito del laboratorio.

La relazione ufficiale, che sarà depositata a breve alla Procura della Repubblica, conferma che sul corpo della tredicenne di Brembate sono stati trovati reperti peliferi di Massimo Giuseppe Bossetti, l’uomo indagato e ora detenuto in carcere a Bergamo per l’omicidio di Yara Gambirasio.

“Nel vostro lavoro avete potuto riscontrare il suo Dna (Ignoto 1, ndr) anche su questi reperti piliferi?” è stato chiesto durante l’intervista al professor Buzzi che ha risposto: “Esattamente. E quindi -ha aggiunto- questo dà maggior forza ovviamente a chi dovrà poi procedere all’identificazione personale, che a noi non riguarda, nel senso di individuare nome e cognome, eccetera eccetera”.

“L’aver trovato tracce di materiale biologico addosso agli indumenti di Yara, oltre che formazioni pilifere apposte sugli indumenti -ha sottolineato il professor Buzzi- è chiaro che dà una forza evidentemente, intuitivamente maggiore a questi due riscontri”.

Quanto al fatto se fossero peli o capelli “noi non facciamo delle distinzioni” ha aggiunto il professore che ha anche spiegato che l’aver constatato come i peli e i capelli trovati vicini al corpo di Yara di fatto rafforzi “l’altra indagine condotta collateralmente sulle cosiddette macchie, sul materiale biologico invece apposto, assorbito dagli indumenti”.