Crisi economica, nel 2013 quasi due scioperi al giorno. Il Garante: “Allarme tensione sociale”
La dura crisi economica e le politiche di taglio alla spesa pubblica soffiano sul fuoco della protesta: nel 2013 infatti sono state 2339 le proclamazioni di sciopero poste in essere in tutti i settori dei servizi pubblici essenziali. È il Garante dell’attuazione della legge sullo sciopero, Roberto Alesse, a fotografare così, nella relazione presentata al Parlamento, il livello di conflittualità del Paese nei servizi essenziali.
Una situazione innescata dalla recessione che ha investito gran parte dei Paesi dell’euro-zona ma che “contribuisce a mantenere, in Italia, la tensione sociale oltre un certo livello d’allarme”, alimentata, dice, non solo “dai mancati rinnovi contrattuali” ma anche dalla “sensibili riduzione dei livelli occupazionali”. E se poi, grazie all’intervento dell’Autorità gli scioperi “effettivamente posti in essere scendono a 666″, questo non attenua la “preoccupazione” del Garante per alcuni fronti più caldi di lotta, dal settore raccolta e smaltimento dei rifiuti al trasporto pubblico locale fino al trasporto aereo e ferroviario.
Per contrastare “la logica dell’utilizzo sconsiderato del diritto di sciopero” e per gestire “fasi di acuta crisi economica” serve recuperare “il valore della concertazione nel governo del conflitto”, sottolinea il Garante. “In un sistema democratico la concertazione si configura come un utile viatico per condividere scelte strategiche “, dice.
La richiesta di nuove norme – Il Garante sollecita norme del Parlamento che recepiscano l’accordo raggiunto tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria sulle nuove regole per la rappresentanza sindacale: “Sarebbe auspicabile che i contenuti di una così ampia intesa venissero in qualche modo blindati per il tramite del legislatore, da concertare con le Confederazioni firmatarie”. “Per favorire questo processo sarebbe di grande utilità una legislazione contributiva e fiscale, che premi, in modo significativo e strutturale, il decentramento contrattuale”, aggiunge.
Le sanzioni – Nel 2013 il Garante sugli scioperi ha elevato sanzioni a sindacati e aziende per 113.700 euro, si legge nella relazione. A guidare la classifica il trasporto aereo con 35.000 euro di multe, di cui parte a carico di iniziative proclamate da sindacati e parte a carico delle aziende. Segue il settore dell’igiene ambientale con 12.500 euro complessivamente, tutti a carico dei sindacati e del trasporto merci con circa 16.000 euro di sanzioni, sempre a carico dei sindacati.
I fronti più caldi di lotta – Il settore igiene ambientale, che nel 2013 ha collezionato 186 azioni di sciopero denuncia da un punto di vista della tensione sociale, spiega ancora Alesse, “una situazione autenticamente patologica” perché i fenomeni “di mala amministrazione”, uniti alla “progressiva riduzione degli stanziamenti per il finanziamento del servizio” e al “diffuso ritardo nell’erogazione dei corrispettivi da parte degli enti pubblici appaltanti”, rendono la conflittualità esplosiva.
I lavoratori, infatti, subendo “una sistematica perdita delle tutele” finiscono con il “ricorrere con preoccupante frequenza, a forme di protesta spontanea al di fuori delle regole”. Non meglio il settore delle pulizie e multiservizi che registra 105 azioni di sciopero, soprattutto nelle regioni del Sud. A dare il polso della situazione in cui versa il settore pochi dati: “alcune importanti società che operano in molte Regioni d’Italia, hanno vantato nel 2013, nei confronti delle stazioni appaltanti, crediti superiori al 70% del loro fatturato annuo”, dice ancora il Garante sugli scioperi che parla per questo di “scenario allarmante” che determina “un costante pericolo di pregiudizio ai diritti dei cittadini utenti”.
Situazione che “desta preoccupazione” anche in quello dei trasporti (aereo, marittimo, ferroviario e su gomma) che accumula, sempre nel 2013, circa 293 scioperi. “Soglia ragguardevole” con 33 stop in un anno quella raggiunta dal trasporto aereo che hanno riguardato le principali Compagnie, da Alitalia Cai al gruppo Meridiana mentre il trasporto ferroviario si e’ ‘fermato per 72 volte e per 31 volte quello marittimo. Conflittualità in aumento anche nella Sanità, “dove le proclamazioni sono aumentate del 70% in un anno”, e quello della Giustizia che ha visto 49 scioperi effettuati.
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