Mondiali 2014, la Germania passa ai quarti, ma con molta sofferenza. Algeria piegata solo ai supplementari
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La Germania soffre, ma passa ai quarti. Nel sesto ottavo di finale di Brasile 2014 la squadra di Loew vince 2-1 con l’Algeria dopo i supplementari. Nei tempi regolamentari, al termine di una gara molto tirata, finisce 0-0, poi Schurrle segna di tacco al 92′ e Ozil raddoppia al 120′. Nel finale brivido per i tedeschi: Djabou accorcia le distanze al 121′, ma è tardi. Per la Germania ai quarti ora c’è la sfida con la Francia.
LA PARTITA
Alla fine vince la Germania, ma l’Algeria esce dal campo a testa alta. Gli africani non vendicano il “biscotto” di Spagna ’82, ma ci vanno molto vicini. Soprattutto nei tempi regolamentari, quando giocano a viso aperto e mettono in grande difficoltà i centrali tedeschi con giocate in rapidità e possesso palla, mettendo a nudo il vero punto debole della banda di Loew. I panzer però sono un osso duro, non mollano mai e anche nelle gare meno brillanti trovano il varco giusto. Ci sono voluti 120′ per stendere l’Algeria, d’accordo, ma i quarti sono centrati. E i risultati, soprattuto al Mondiale, contano.
A Porto Alegre niente caldo torrido. Anzi. Il termometro in campo dice 12 gradi e i tedeschi ringraziano. Gli africani un po’ meno. Loew deve rinunciare a Hummels, infortunato. Al suo posto gioca Mustafi, con Boateng dirottato al centro. Fuori anche Khedira, dentro Schweinsteiger. Halilhodzic stravolge invece la sua Algeria. Fuori Bougherra, Bentaleb, Brahimi, Djabou e Mesbah: Ghoulam torna sulla sinistra, Taider a centrocampo. In attacco il tandem Slimani-Soudani. Partita subito vivace e ritmi alti, con i panzer che provano a sfondare centralmente. L’Algeria serra le fila e alza il muro, poi lancia Slimani, sempre pronto a far salire la squadra e a infilarsi tra i centrali tedeschi. Schweinsteiger gioca tra le linee e Mustafi spinge sulla destra, ma gli spazi sono pochi e il primo tiro in porta dei tedeschi è di Kroos, dalla distanza. Quando riconquistano palla, gli africani giocano di prima e mettono paura. Al 17′ Slimani segna di testa, ma è in fuorigioco. La difesa tedesca è lenta e prima Feghouli e poi Ghoulam vanno vicini al colpaccio. Neuer è costretto a giocare quasi da libero, Ozil e Gotze non brillano e i tedeschi faticano. L’Algeria invece è brillante, ha un buon palleggio e allo stadio Beira-Rio piovono fischi per gli ouomini di Loew. La Germania “balla”, ma Mueller, instancabile, si butta su ogni palla e prova a dare la scossa nel finale del primo tempo. Un missile di Mostefa centra in pieno Boateng, poi la difesa algerina si abbassa e solo un mezzo miracolo di Mbolhi su Gotze salva la banda di Halilhodzic. Il primo tempo si chiude senza gol, ma con i tedeschi in avanti.
Negli spogliatoi Loew striglia i suoi e al rientro in campo Schurrle prende il posto di Goetze. Mossa azzeccata. La Germania parte forte. Kroos mette in mezzo, Mertesacker sale in cielo, ma il colpo di testa è centrale. L’Algeria però non molla. Gli africani rischiano, ripartono con tanti uomini e la gara resta viva. Anche Neuer partecipa alla manovra e cerca le punte con i suoi lanci. Passano i minuti e i panzer lentamente prendono in mano il gioco. Al 53′ Lahm mira l’incrocio, ma Mbolhi è un gatto e il risultato non si sblocca. Il fortino dell’Algeria regge. E Loew inizia a preoccuparsi e gioca la carta Khedira. Nel finale le squadre si allungano e fioccano le occasioni, ma il risultato non cambia. Al 79′ Muller costringe ancora Mbolhi agli straordinari e poi all’81′ sbaglia la mira di poco dopo un aggancio show in area. La Germania attacca a testa bassa e Neuer difende da solo le ripartenze avversarie. Ci prova anche Lahm al 93′, ma la fatica comincia a farsi sentire e il gol del ko non arriva.
Si va ai supplementari, ma l’inerzia del match ormai è chiara. La Germania vuole i quarti e dopo solo due minuti Muller regala a Schurrle la palla giusta. L’attaccante del Chelsea inventa uno splendido gol di tacco e sposta gli equilibri. Avanti di un gol, la Germania prova ad addormentare la partita e ci riesce fino al 120′, quando Ozil raddoppia dopo un’azione insistita di Schurrle. Per i tedeschi il calvario sembra finito e invece c’è ancora spazio per un brivido. Djabou accorcia le distanze al 121′ e gli ultimi secondi non passano mai. Poi il triplice fischio, ma che fatica. Con la Francia la Germania dovrà cambiare marcia.
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