Valeria, ambasciatrice in nero

Oggi 6 Luglio è la Festa di "Fortuna Muliebris". Presso il tempio della dea,
appena fuori Porta Capena al Circo Massimo, verranno ricordate le donne che
avevano convinto Coriolano a non combattere contro Roma. Cneo Marcio, detto
"Coriolano" dopo la conquista di Corioli, era un nobile romano che aveva
sconfitto i Volsci di Anzio durante le "Guerre Latine". A seguito di una grande
carestia, Roma fu costretta a comprare ingenti quantità di grano dai Greci di
Sicilia, per poterle rivendere al popolo a prezzi decisamente scontati.
Coriolano si oppose a questo provvedimento, imputando ai plebei di avere
abbandonato i lavori dei campi dopo essersi ritirati in massa, per protesta,
sul "Monte Sacro". Processato da un tribunale del popolo e costretto
all'esilio, Coriolano si rifugiò proprio presso i Volsci, convincendoli a
dichiarare nuovamente guerra a Roma. Deciso a vendicarsi dei capopolo che lo
avevano condannato, Coriolano cinse d'assedio Roma saccheggiando i campi e
catturando molti prigionieri, e pose il suo accampamento nei pressi di Porta
Capena. A nulla servirono le missioni diplomatiche inviate per placare l'ira di
Coriolano, e fu allora che un gruppo di donne ("muliebri") guidate da Valeria,
avvolte tutte da un manto nero, si recarono nella casa di Coriolano, piangendo
davanti alla madre Volumnia e alla moglie Vitruvia. Queste ultime raggiunsero
il condottiero presso il suo accampamento e lo convinsero ad abbandonare
l'assedio. Per riconoscenza verso quelle donne, il Senato costruì proprio in
quel luogo un tempio dedicato alla dea "Fortuna Muliebris".