Milano, parroco accusato di spaccio di cocaina, arrestato durante un droga-party
Un parroco di un paese vicino a Stresa, località sul Lago Maggiore in provincia di Verbania, è stato arrestato nei giorni scorsi a Milano in flagranza di reato per spaccio e detenzione di cocaina. Il sacerdote, 45 anni e originario di Monza, che ha confessato, si trovava a un ‘coca-party’ a casa di amici.
Don Stefano Maria Cavalletti, parroco a Carciano di Stresa, in provincia di Verbania, è stato arrestato. Lo rende noto la Diocesi di Novara, di cui il prete fa parte, «in attesa di conoscere le motivazioni che hanno reso necessario il grave provvedimento a carico del sacerdote».
Secondo la ricostruzione della polizia e del pm milanese Cristiana Roveda, di turno quel giorno, il sacerdote si trovava a casa di conoscenti in Piazza Anghilberto a Milano. Durante la serata in cui si è fatto uso di cocaina, uno degli invitati, sotto gli effetti della droga, si è sentito male al punto da dare in escandescenza. I vicini, allarmati per il gran rumore e le urla, attorno alle 23, hanno così chiamato il 113. Gli agenti della volante entrati nell’appartamento hanno trovato gran parte della polvere bianca nel wc e altre tracce sparse per casa.
Inoltre nel gabinetto hanno rinvenuto il passaporto del sacerdote, poi arrestato, fatto a pezzi. Secondo la ricostruzione di inquirenti e investigatori il parroco, che poi ha ammesso, così come gli altri ospiti sentiti come testimoni, avrebbe tentato di sbarazzarsi della ‘polvere bianca’ e, temendo di essere identificato, anche del documento di identità. Il pm Roveda ha quindi chiesto la convalida dell’arresto al gip Paolo Guidi che ha disposto il carcere.
Don Stefano Cavalletti, interrogato, ha spiegato di aver cominciato ad assumere droga come forma di «autoterapia» in quanto perchè depresso per via dei suoi guai con la giustizia: nel settembre del 2013 è stato condannato per una truffa nei confronti di un’anziana signora che aveva convinto, grazie alla tonaca che indossava, a versare, tramite bonifico, 22 mila euro sul suo conto corrente.
Il prete mancava dalla parrocchia da domenica scorsa, quando non ha celebrato Messa. Un anno fa era già stato condannato in primo grado per truffa dal tribunale di Verbania per una vicenda legata ad una eredità. L’inchiesta che ha portato al suo arresto, secondo quanto appreso, è coordinata dalla procura di Milano. La diocesi di Novara, si legge ancora nel comunicato, affida don Stefano «nella preghiera al Signore e attende che si faccia chiarezza sull’accaduto».
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