Striscia di Gaza, continuano i raid aerei. Colpite cinque moschee e uno stadio. Israele dice No all’Onu: “Niente tregua umanitaria”
All’alba del quindicesimo giorno dell’offensiva “Margine protettivo” contro gli attacchi di Hamas, Israele ha lanciato nuovi raid aerei sulla Striscia di Gaza, provocando sette vittime, secondo quanto riferito dal portavoce dei servizi di soccorso palestinesi, Achraf al-Qodra. Tra i morti sono cinque membri di una stessa famiglia, quattro dei quali donne. Il bilancio delle vittime palestinesi sale così a 583 morti e oltre 3.640 feriti, mentre sul fronte israeliano sono diventati 27 i soldati uccisi in combattimento.
Famiglia tedesca tra vittime
Vi potrebbe essere anche una famiglia tedesca tra le vittime del conflitto: lo scrive lo Spiegel online citando fonti stampa palestinesi. Il ministero degli Esteri tedesco non ha ancora confermato l’informazione. Secondo i media, sette membri di una stessa famgila tedesca, di origine palestinese. Si tratta di Ibrahim Kilani, la moglie e i loro cinque figli.
Migliaia in fuga
Migliaia di abitanti dei rioni di Sheikh Zayed e di Tel Zaatar, a nord di Gaza, sono fuggiti nella notte dalle loro abitazioni. Fonti giornalistiche locali stimano che a Gaza gli sfollati siano 135 mila, 90 mila dei quali ospiti
dell’Unrwa, l’ente dell’Onu per i profughi.
Niente tregua
E si affievolisce la speranza di una pausa alle violenze: Israele, infatti, stando a quanto riporta Haaretz, ha respinto la richiesta dell’inviato dell’Onu in Medio Oriente, Robert Serry, di una tregua umanitaria. Yoav Mordechai, coordinatore delle attività del governo israeliano nei territori, ha formalmente rifiutato la proposta.
Nuovi attacchi
Gli attacchi di stamattina si sono concentrati nel Sud della Striscia, a Deir el-Balah, Khan Younès e Nousseirate. Secondo quanto affermato da Ayman Batnijil, un portavoce della polizia di Gaza, sono stati presi di mira 70 bersagli, tra i quali alcune moschee, uno stadio e la casa di un leader del braccio militare di Hamas. Poco prima delle 9, invece, le sirene d’allarme sono risuonate a Tel Aviv e nella zona centrale di Israele. Subito dopo a Tel Aviv sono state udite due forti esplosioni dopo l’intercettamento di missili da parte del sistema di difesa Iron Dome.
Colpi avvertimento Israele su uffici al-Jazeera a Gaza
Due colpi di avvertimento sono stati esplosi dalle forze armate israeliane contro l’ufficio di al-Jazeera a Gaza. Lo fa sapere la stessa emittente, precisando che l’esercito ha confermato di avere sparato e che nell’edificio ci sono anche alloggi residenziali. I civili in preda al panico sono scappati. Nel palazzo, riporta il giornalista di al-Jazeera sul posto, si trovano anche uffici di Associated Press.
Disperso un soldato iraeliano
Un militare israeliano, che si trovava a bordo di un blindato colpito domenica a Sajaya (Gaza), risulta, secondo quanto riferito dalla radio militare, ‘disperso’. L’esercito israeliano è riuscito a ricomporre solo sei delle sette salme del mezzo.
Aiuti Usa
Il segretario di stato americano, John Kerry, ha annunciato che gli Usa verseranno 47 milioni di dollari in aiuti umanitari ai civili di Gaza. “Siamo molto preoccupati per le conseguenze dello sforzo appropriato e legittimo di Israele di difendersi”, ha detto Kerry dal Cairo dove è arrivato per proporre un immediato cessate il fuoco nella regione. “Come sempre in ogni guerra ci sono preoccupazioni a proposito dei civili – dei bambini, delle donne e delle comunità coinvolte”, ha continuato Kerry che in Egitto ha anche incontrato il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon.
Dei fondi americani 15 milioni di dollari andranno alla Unrwa
I restanti 32 milioni arriveranno dalla agenzia americana per lo sviluppo internazionale: 10 milioni sono già stati versati alla popolazione di Gaza anche se il Dipartimento di stato ha annunciato che saranno reindirizzati per far fronte ai bisogni immediati della popolazione.
Mogherini disponibile a Commissioni Esteri
Il ministro degli Esteri italiano, Federica Mogherini, “ha dato la disponibilità ad essere presente nelle Commissioni” Esteri di Camera e Senato per riferire all’inizio della prossima settimana sulla crisi Israelo-palestinese. Lo ha detto in Senato il sottosegretario ai Rapporti col Parlamento Luciano Pizzetti. La richiesta era stata avanzata dal Pd Giorgio Tonini.
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