Roma, la sudanese condannata a morte e poi liberata, è atterata stamattina. Ad accoglierla Renzi
Meriam Yahia Ibrahim Isha è a Roma. Ad accogliere all’aeroporto militare di Ciampino la giovane donna cristiana, condannata a morte per apostasia in Sudan e poi liberata, il premier Matteo Renzi e il ministro degli Esteri Federica Mogherini.
Meriam, che ha viaggiato a bordo di un volo di Stato, è stata accompagnata dal viceministro degli Esteri Lapo Pistelli. Con lei anche il marito e i due figli.
L’operazione, si apprende alla Farnesina, è stata curata e organizzata dal ministero degli Esteri tramite la nostra ambasciata in accordo con il governo locale.
Il caso di Meriam era stato citato dal presidente del Consiglio in occasione del suo discorso di inaugurazione del semestre europeo a Strasburgo. Parlando di Meriam e delle ragazze nigeriane sequestrate dagli islamisti di Boko Haram, Renzi aveva sottolineato: “Se non c’è una reazione europea non possiamo sentirci degni di chiamarci Europa”.
“E’ la fine di un incubo per Meriam e la sua famiglia”. Così Antonella Napoli, presidente dell’ong Italians for Darfur, commenta l’arrivo a Roma di Meriam. “Ora il mio impegno è quello di mantenere la promessa fatta a Meriam di farle incontrare Papa Bergoglio. Ho già parlato con Padre Lombardi (il portavoce vaticano, ndr) per organizzare l’incontro”, spiega Napoli ad Aki-Adnkronos International. “La notizia del rientro di Meriam è il compimento di un’azione internazionale in cui l’Italia ha avuto un ruolo di primo piano – prosegue la presidente di Italians for Darfur – Ieri pomeriggio, quando ho avuto la conferma che Meriam sarebbe arrivata in Italia, è stato uno dei momenti più belli della mia vita e questo è stato merito anche dell’ambasciatrice sudanese in Italia”. “Il governo italiano – conclude Napoli – ha raccolto l’appello di Italians for Darfur e ha fatto in modo che questa vicenda si concludesse nell’unico modo possibile”.
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