Striscia di Gaza, Hamas verso la tregua umanitaria. In corso riunione del governo israeliano
Il movimento palestinese Hamas ha accettato “in linea di principio” un cessate il fuoco per motivi umanitari a Gaza, ma ha chiesto in cambio garanzie rispetto alle richieste avanzate. E’ quanto hanno rivelato fonti palestinesi a Ramallah al quotidiano panarabo londinese ‘al-Hayat’.
Il Segretario di Stato Usa John Kerry, che si trova nella regione, ha proposto un cessate il fuoco a scopo umanitario di cinque giorni a partire da sabato, nel corso dei quali si dovrebbe svolgere una trattativa al Cairo sulle condizioni di una tregua permanente.
Le fonti hanno aggiunto che una delegazione palestinese formata dal direttore dell’intelligence palestinese, Majed Faraj, e dall’esponente di Fatah, Azzam al-Ahmad, è impegnata in contatti al Cairo con Hamas e con la parte egiziana, allo scopo di trovare un accordo sulla proposta americana. Il movimento di resistenza islamico si sarebbe detto favorevole a una simile tregua, ma avrebbe chiesto alcune garanzie, tra cui la liberazione dei detenuti che sono stati riarrestati dopo il loro rilascio in base all’ultimo accordo con Israele e l’allargamento delle aree di pesca nella Striscia di Gaza a una fascia di 12 chilometri, hanno detto le fonti.
Anche il gabinetto di sicurezza israeliano si è riunito per discutere della nuova proposta di cessate il fuoco per Gaza presentata dal segretario di stato americano John Kerry ad entrambe le parti. Il segretario di stato americano lascerà il Cairo questo pomeriggio per rientrare a Washington.
Intanto, dopo una notte di relativa tranquillità, è ripreso il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza contro il territorio israeliano. Secondo quanto riportano i media israeliani, le sirene di allarme hanno risuonato nelle regioni meridionali e centrali di Israele, tra le quali l’area metropolitana di Tel Aviv, dove il sistema Iron Dome ha intercettato e distrutto due razzi. Hamas ha rivendicato il lancio di due razzi contro Tel Aviv e di cinque razzi contro la città meridionale di Ashkelon.
I soldati israeliani dal canto loro hanno ucciso un leader della Jihad Islamica in un raid condotto nelle prime ora della giornata a Rafah, città della Striscia di Gaza sul confine con l’Egitto. Nell’operazione, condotta insieme ai servizi dello Shin Bet, i militari hanno fatto irruzione in casa di Salah Abu Hasnin, portavoce nonché membro del consiglio militare supremo della Jihad Islamica, e lo hanno ucciso.
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