Fiumicino nel caos, protesta Alitalia contro i tagli proposti da Etihad, montagna di valigie in pista all’aeroporto
Prosegue lo sciopero bianco a Fiumicino – scoperto e denunciato ieri dal Corriere della Sera – che ha provocato il caos nel settore della consegna bagagli. Pesanti i disagi per i viaggiatori. Migliaia di valigie sono tuttora abbandonate sulle piste per la protesta dei «facchini», nonostante gli sforzi della compagnia Alitalia che da lunedì ha messo in campo alcune squadre aggiuntive per tentare di smaltire il numero di colli ancora non consegnati o imbarcati. Numerosi aerei continuano a partire con le stive vuote: da domenica sera sono circa 100 i voli che hanno lasciato a terra i bagagli. E martedì 5 agosto, nello scalo più grande della Capitale, è sbarcato l’Ad e presidente di Etihad, James Hogan, per discutere gli ultimi dettagli sull’accordo con Alitalia. Il numero uno della compagnia emiratina è sceso da un volo Etihad proveniente da Abu Dhabi poco prima delle sette del mattino.
Assemblea del «popolo delle piste»
Intanto a Fiumicino si è concluso l’incontro tra azienda e sindacati sulla procedura di mobilità: l’azienda si è presa più tempo ed è probabile una nuova convocazione venerdì 8. Situazione ancora complessa, quindi, all’aeroporto «Leonardo da Vinci». Perché al centro dei disservizi e dei disagi delle ultime ore, c’è proprio la vertenza Alitalia con le migliaia di esuberi – dettati dall’accordo con Etihad – che i dipendenti dello scalo romano non possono digerire. I sindacati avevano avvertito: alta la tensione all’aeroporto capitolino, dove si concentreranno la maggior parte dei tagli previsti dall’accordo con la compagnia del Golfo.
La Filt Cgil: «Così a rischio il singolo lavoratore»
Lunedì, al «Leonardo Da Vinci», a muoversi per primo è stato il «popolo delle piste»: i facchini che si occupano dei bagagli, insieme con gli addetti a scale e movimentazione velivoli, hanno promosso la prima assemblea spontanea e auto organizzata sul tema esuberi. «Comprendiamo lo stato d’animo dei lavoratori, il malumore e la tensione dettate dalla coincidenza dell’ufficializzazione della procedura di mobilità con il picco massimo di lavoro – spiega Valeria Mascoli, della Filt Cgil di Roma e Lazio -. Non possiamo però appoggiare le proteste messe in atto al di fuori delle regole che mettono a rischio il singolo lavoratore. La Filt Cgil e la Cgil hanno indetto per domani un’assemblea nel locale mensa a Fiumicino e un’altra assemblea giovedì presso gli uffici della Magliana per cercare di intercettare quanti più lavoratori e spiegare l’accordo quadro, che non abbiamo firmato e l’accordo integrativo da noi appoggiato».
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