Addio Traiano, moralizzatore e riformatore
Oggi 7 Agosto del 117 d.C. è morto l’imperatore Traiano. Nato da una nobile famiglia Italica trasferitasi in Spagna, Marco Ulpio Traiano ha portato l’Impero di Roma alla sua massima espansione territoriale (circa 5,5 milioni di chilometri quadrati). Aveva iniziato la sua brillante carriera nei ranghi dell’esercito, finendo per essere adottato (e nominato successore) dall’imperatore Nerva. Salito al trono di Roma, Traiano aveva moralizzato la macchina burocratica dello Stato punendo la corruzione e il malaffare di numerosi senatori, e praticando importanti riforme sociali, politiche e giudiziarie. Alleggerì la pressione fiscale sia facendo bruciare i registri delle tasse arretrate, sia abolendo numerose tassazioni, e finì per creare anche una “cassa di risparmio popolare” che concesse prestiti a piccoli contadini e imprenditori romani. Per risolvere radicalmente i problemi economici dell’Impero intraprese numerose campagne militari, con lo scopo sia di consolidare i confini che di impossessarsi di importanti giacimenti minerari di oro e argento. Intervenne sulle infrastrutture dell’Impero affidandosi alla progettualità innovativa della nota “archistar” Apollodoro di Damasco, creatore di stupefacenti edifici come il “Foro di Traiano”, le “Terme”, il “Porto Esagonale” di Ostia, il canale artificiale fra il Nilo e il Mar Rosso e un “Ponte sul Danubio” lungo più di un chilometro. Sposato con Plotina, si dice che non disdegnasse rapporti sessuali anche con gli uomini, e che amasse così tanto il vino da ritrovarsi frequentemente ubriaco. Le sue ceneri, chiuse in un’urna d’oro, verranno sigillate nel basamento della “Colonna Traiana”, in deroga al divieto di effettuare sepolture all’interno delle mura di Roma.
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