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Addio “Mio Capitano”. Dall’alcol alla depressione dietro ai mille volti del più grande trasformista di Hollywood

Addio “Mio Capitano”. Dall’alcol alla depressione dietro ai mille volti del più grande trasformista di Hollywood

Si è impiccato. Così Robin Williams è morto nella sua casa di Tiburon in California. L’attore, che aveva 63 anni, è stato “trovato dalla sua assistente personale in posizione seduta con una cinta intorno al collo, perpendicolare alla porta e leggermente sospeso, con dei tagli superficiali trasversali sul polso” e un “coltello è stato trovato in prossimità del corpo”. Ad affermarlo la polizia americana in conferenza stampa.

“Le informazioni preliminari sviluppate durante le indagini – ha precisato il tenente Keith Boyd – hanno rivelato che Williams aveva cercato delle cure per la depressione”. L’analisi forense “non ha rivelato nessuna ferita” a indicare “scontri fisici con qualcuno”. “Ci saranno – ha proseguito il tenente – anche degli esami tossicologici per stabilire la presenza di farmaci al momento della morte. Questa è un’indagine ancora attiva sulle cause e le circostanze della morte di Williams. L’ultima causa e la maniera della morte non saranno certificate fino alla fine delle indagini e ci vorranno diverse settimane. Quando i risultati saranno pronti ci sarà un’altra conferenza stampa”. Il tenente ha infine ricordato che l’attore “aveva vestiti indosso” e ribadito che la causa “preliminare” della morte di Williams “è l’asfissia dovuta all’impiccagione”.

Secondo il primo rapporto della polizia, diffuso online, è stato trovato dalla polizia alle 12 del mattino e dichiarato morto due minuti dopo. La prima telefonata al 911 è arrivata alle 11.55 del mattino, e ha informato la polizia che ”era stato trovato un uomo privo di conoscenza e che non respirava nella sua abitazione a Tiburon, California”. ”Le autorità locali sono arrivate sul luogo alle 12, con personale addestrato alle emergenze. L’uomo, dichiarato morto alle 12.02, è stato identificato come Robin MacLarin Williams, di 63 anni”, si legge nel rapporto.

Il dolore della moglie – ”Ho perso mio marito e il mio miglior amico, mentre il mondo ha perso un grande attore. Ma vi prego di rispettare la nostra privacy e soprattutto di ricordare Robin per la sua brillante carriera e per il suo sorriso, non per il modo come è morto”. Lo ha scritto la moglie, Susan Schneider, in un comunicato, annunciando ufficialmente la morte dell’attore.