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Missouri, non si ferma la rabbia nera contro la polizia. Inchiesta Fbi sull’uccisione del giovane di colore

Missouri, non si ferma la rabbia nera contro la polizia. Inchiesta Fbi sull’uccisione del giovane di colore

Resta alta la tensione a Ferguson, nel Missouri, dopo la morte di Michael Brown, il 18enne afroamericano disarmato ucciso da un poliziotto. Nella quinta notte di proteste, la polizia, armata pesantemente, ha usato gas lacrimogeni e fumogeni per disperdere i manifestanti, alcuni dei quali hanno lanciato bombe molotov ed altri oggetti contro gli agenti. In serata, due giornalisti, Wesley Lowery del Washington Post e Ryan Reilly dell’Huffington Post, sono stati fermati e brevemente trattenuti mentre la polizia stava cercando di sgomberare un ristorante di McDonald’s, dove i due cronisti stavano lavorando.

I due reporter hanno raccontato di essere stati ammanettati e fatti entrare in un furgone della polizia, ma in seguito sono stati rilasciati, senza nessuna accusa. “Non c’era alcuna giustificazione” ha affermato Martin Baron, direttore del Washington Post, in merito a quanto avvenuto, della stessa opinione anche Ryan Grim, caporedattore dell’Huffington Post.

Sull’uccisione di Brown l’Fbi ha aperto un’inchiesta. “L’incidente con colpi d’arma da fuoco a Ferguson necessita di un pieno esame”, ha detto nei giorni scorsi il segretario americano alla Giustizia Eric Holder. L’inchiesta verrà condotta dagli agenti dell’Fbi di Saint Louis, assieme ai legali del dipartimento dei Diritti Civili del ministero e all’ufficio di Holder.

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha sottolineato: “Un uso eccessivo della forza da parte della polizia in caso di proteste va certamente condannato. Qui negli Stati Uniti la polizia non deve mai arrestare i giornalisti che stanno semplicemente cercando di fare il proprio lavoro per comunicare e raccontare al popolo americano che cosa accade. Questo per noi è un imperativo assoluto”. Quando muore un giovane in circostanze “tragiche”, ha precisato, le autorità devono essere “trasparenti”.

“So che gli americani – ha continuato Obama parlando da Edgartown – sono molto disturbati dalle immagini che sono state pubblicate, le proteste, gli scontri. Credo che dobbiamo fare un passo indietro per decidere come muoverci”.

Il presidente americano, ricordando che sull’uccisione di Brown l’Fbi ha aperto un’inchiesta, ha riferito di avere parlato con il segretario americano alla Giustizia Eric Holder. “Il dipartimento di giustizia – ha spiegato – si sta consultando con le autorità locali per capire come mantenere la sicurezza pubblica senza per questo limitare il diritto alla protesta pacifica, evitando però escalation del tutto superflue”. Oltre che riflettere su quanto accaduto “per cercare di capire come muoverci in futuro”, secondo Obama è quindi fondamentale “capire cosa è successo e fare in modo che venga fatta giustizia”.