Germania, si blocca la locomotiva d’Europa. La fiducia delle aziende scende per la quarta volta consecutive: 106,3 punti contro i 107 attesi
Nuovo calo ad agosto dell’indice che misura la fiducia delle imprese tedesche è sceso per la quarta volta consecutiva a 106,3 punti dai 108 del mese di luglio. Lo riferisce l’agenzia Bloomberg, spiegando che la flessione è peggiore delle attese, ferme a 107 punti. Il nuovo calo dell’indice riflette il rallentamento dell’Eurozona e delle tensioni politiche con la Russia e dall’escalation delle sanzioni internazioni verso Mosca alle quali è corrisposto l’embargo da parte di Putin di diversi prodotti alimentari. Il nuovo calo fa seguito al primo ribasso del Pil tedesco nello scorso trimestre che ha registrato una contrazione dello 0,2%: primo dato negativo dal 2012.
La brusca frenata della Germania è arrivata dopo un primo trimestre estremamente positivo: un fattore stagionale legato all’inverno insolitamente caldo, tanto che gli economisti concordano su una ripresa nella seconda metà dell’anno. Ma è difficile che questa ripresa sarà così decisa da trainare l’Eurozona: «Con le tensioni geopolitiche che non si raffreddano, è poco probabile che la crescita acceleri nella seconda metà d’anno», avverte Peter Vanden Houte, un economista di Ing. Il rischio principale è la guerra delle sanzioni con Mosca. Un altro il rallentamento di molti paesi emergenti destinatari dell’export di Berlino, cui molti chiedono di spingere gli investimenti pubblici. Ma soprattutto, si preannuncia un braccio di ferro a Bruxelles sulle regole di bilancio: se ne fa portavoce il ministro delle FInanze francese Michel Sapin, preannunciando che la crescita 2014 della Francia sarà dimezzata a uno 0,5% che fa saltare la discesa del deficit sotto il 4% di Pil cui Parigi si era impegnata: dunque la Ue, dice Sapin, deve «adattare il ritmo di riduzione del disavanzo pubblico all’attuale situazione economica».
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