Strage di migranti, almeno sei morti nel Canale di Sicilia. L’Europa blocca Mare Nostrum e avvia un nuovo piano
Almeno sei persone sono morte nell’ennesimo naufragio avvenuto la scorsa notte nel Canale di Sicilia, diverse miglia a sud di Lampedusa. Un peschereccio con a bordo circa 370 migranti si è capovolto: 364 persone sono state salvate dagli uomini di Mare Nostrum, che hanno recuperato anche sei cadaveri. Sono tuttora in corso ricerche di eventuali dispersi. Nell’area del naufragio hanno operato in soccorso dei migranti gli uomini delle navi Foscari e Fenice, della Marina Militare, e della motovedetta Cp 904 della Guardia Costiera, tutti impegnati nell’operazione Mare Nostrum. Per partecipare alle ricerche dei naufraghi è stato dirottato nella zona anche un mercantile. Le operazioni di soccorso sono tuttora in corso. Si tratta del terzo naufragio di migranti in poco più di 48 ore. Sono quasi 4.000 i migranti salvati e recuperati tra venerdì e domenica in numerosi soccorsi effettuati dagli equipaggi delle navi della Marina Militare, Capitanerie di Porto e navi mercantili.
18 morti per stenti ed esalazioni di benzina
Ieri la nave Sirio, con a bordo le salme di 18 immigrati morti nel canale di Sicilia, probabilmente uccisi dalla sete, dalla fame o dalle esalazioni della benzina, è arrivata in banchina nel porto di Pozzallo. A bordo ci sono anche i 73 sopravvissuti alla tragedia del gommone trovato in avaria a 120 miglia a sud-est di Lampedusa. Ai militari, i migranti hanno raccontato di essere partiti in 99: significa che almeno 8 persone mancano all’appello. «È possibile che vi siano dei dispersi – conferma il comandante di nave Sirio Marco Bilardi – noi siamo rimasti in zona tutta la notte e abbiamo controllato la zona anche con gli aerei. Ma purtroppo non siamo riusciti a trovare nulla». Gli altri 193 migranti arrivati a bordo della nave sono stati soccorsi nel Canale di Sicilia da due motovedette della Guardia costiera di Lampedusa. La fregata Fasan domenica mattina ha sbarcato a Reggio Calabria 1373 migranti e una salma recuperati nelle operazioni di venerdì e sabato. A bordo, per aggiungere orrore ad orrore, un altro cadavere: quello di un uomo ucciso a colpi di spranga da uno scafista durante il trasbordo davanti a Tripoli.
250 vittime davanti alla Libia
Intanto la guardia costiera libica sta cercando i dispersi della tragedia accaduta al largo di Tripoli. Potrebbero essere più di 250 i migranti morti nel naufragio di venerdì davanti alle coste libiche. Lo riferiscono i media americani, secondo cui l’imbarcazione era partita dalla Libia con a bordo più persone rispetto alle circa 200 ipotizzate nelle prime ore dopo l’affondamento.
La rotta salentina
Un’ altra imbarcazione con a bordo 33 migranti è stata bloccata nelle acque di Marina di Novaglie, nel Salento, da motovedette veloci del Reparto operativo aeronavale della Guardia di finanza di Taranto. Sullo scafo, fermato dopo un breve inseguimento, erano presenti anche i presunti scafisti, due brindisini, che sono stati arrestati con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e condotti nel carcere di Lecce. La barca, un semicabinato di nove metri e mezzo, equipaggiato con due motori fuoribordo da 250 cavalli, è stato scortato fino al porto di Otranto e poi sequestrato. I migranti, tutti maschi adulti di presunta nazionalità somala, irachena e siriana, in discrete condizioni di salute, sono stati rifocillati e trasferiti nel centro di accoglienza «Don Tonino Bello» di Otranto.
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