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Governo, arriva Sblocca Italia: Incentivi per chi affitta case, alta velocità Napoli-Bari, apertura alle privatizzazioni.

Governo, arriva Sblocca Italia: Incentivi per chi affitta case, alta velocità Napoli-Bari, apertura alle privatizzazioni.

Sblocco di opere pubbliche, semplificazioni anche drastiche per l’attività edilizia, incentivi fiscali alle locazione, quotazione in Borsa delle società pubbliche locali che si occupano di trasporto e di igiene. Si fa sempre più variegato il menu del decreto sblocca-Italia, in vista del Consiglio dei ministri di venerdì. Non solo cantieri dunque ma un piano di più ampio respiro che nelle intenzioni del governo dovrebbe dare una spinta decisiva alla ripresa di settori particolarmente penalizzati dalla recessione , come le costruzioni e l’immobiliare. Naturalmente molto dipenderà dal lavoro di limatura (e di confronto politico) delle ultime ore: è possibile che alla fine venga approvato un testo più ridotto, mentre altre misure – in particolare quelle che presentano problemi di copertura – verrebbero rinviate alla legge di Stabilità.

ALTA VELOCITÀ

Per quanto riguarda le infrastrutture sono stati inseriti nel testo alcuni progetti che hanno anche una valenza fortemente simbolica, oltre che concreta: l’alta velocità Napoli-Bari, che dovrebbe partire nel novembre del prossimo anno, la linea ferroviaria Palermo-Messina-Catania e l’autostrada Valdostica Nord di raccordo tra Trentino e Veneto, bloccata dall’opposizione della Provincia autonoma di Trento. Insieme alle singole opere ci sono alcune linee di intervento generale, come lo spostamento di risorse dai progetti arenati a quelli effettivamente cantierabili. In particolare le revoche di finanziamenti in caso di mancato bando di gara dovrebbero alimentare una dote complessiva di 4 miliardi anche grazie alla confluenza di risorse finanziarie dal Fondo coesione.

Il pacchetto semplificazioni è piuttosto consistente. Molte riguardano il permesso a costruire, che potrà essere concesso con modalità più veloci oppure non essere più necessario in una serie di casi per i quali sarà sufficiente la denuncia di inizio attività: ad esempio per di variazioni non essenziali conformi alle prescrizioni urbanistiche. Dovrebbero aumentare anche i poteri dello sportello unico per l’edilizia, mentre ai Comuni verranno concessi sei mesi di tempo per mettere a punto un regolamento edilizio tipo. Vengono semplificate poi le procedure per il cambio di destinazione d’uso, novità che dovrebbe anche favorire la cessione di immobili pubblici.

AGEVOLAZIONE IN OTTO ANNI

Corposo anche il capitolo dedicato alle agevolazioni fiscali. Se sulla proroga delle detrazioni per il risparmio energetico e di quelle per le ristrutturazioni il confronto è ancora in corso, è allo studio un nuovo beneficio destinato ai privati che acquistano unità immobiliari a destinazione residenziale, purché questi siano poi destinate per i successivi sette anni al mercato degli affitti. Lo sgravio consiste in una deduzione Irpef pari al 20 per cento del prezzo, da fruire in otto anni, con un limite massimo di spesa pari a 300 mila euro. Tra le altre condizioni previste c’è anche la fissazione di un canone di locazione non superiore quello convenzionato definito dagli accordi tra le associazioni di proprietari e quelle di inquilini.

SPINTA ALLA PRIVATIZZAZIONE

Ma la novità forse più rilevante rispetto all’impostazione originaria del provvedimento è l’aggiunta di una sezione incentrata sull’apertura al mercato delle società pubbliche locali, in particolare quelle che si occupano di trasporto e di igiene ambientale. L’obiettivo è iniziare a rendere più efficiente un settore che è anche al centro dell’attenzione del commissario alla revisione della spesa Carlo Cottarelli.

Dunque le società in questione, totalmente partecipate dalle Regioni o dagli enti locali potranno usufruire di un prolungamento di 22 anni e sei mesi della durata dell’affidamento del servizio se si quoteranno in Borsa entro il 31 dicembre del proprio anno. Dopo il collocamento avranno due possibilità: o mantenere il controllo del 50,01 per cento delle azioni, impegnandosi però a cedere la parte residua ad un soggetto industriale, oppure collocare comunque sul mercato almeno il 60 per cento delle azioni possedute. Di fatto si tratta di una spinta alla privatizzazione o quanto meno alla realizzazione di una partnership tra pubblico e privato.