Oggi 21 Settembre del 19 a.C. è morto a Brindisi il grande poeta Virgilio.
Nato a Mantova da una famiglia di piccoli proprietari terrieri, Virgilio studiò
a Roma letteratura greca, latina, matematica e medicina e finì per aderire alla
corrente filosofica e magica dei neo-pitagorici. Dopo un'incerto inizio di
carriera come avvocato, si dedicò alla poesia componendo le "Bucoliche" e
venendo alla fine notato da Mecenate che lo volle a tutti i costi nel suo
circolo letterario. E proprio attraverso Mecenate Virgilio conobbe l'imperatore
Augusto, collaborando alla diffusione del suo programma ideologico e politico e
diventando in breve tempo il più importante poeta di Roma e dell'Impero. Ad
Augusto furono infatti dedicate sia le "Georgiche" che l"Eneide", il
monumentale poema epico che narra la storia di Enea, esule da Troia e fondatore
della divina "Gens Iulia", la famiglia di Augusto. Oggi la morte a Brindisi di
ritorno da un viaggio in Grecia, forse per un colpo di calore. I suoi resti
verranno tumulati in una tomba, costruita in stile pitagorico, sulla collina di
Posillipo e i suoi più cari amici stanno già facendo scolpire un'epitaffio che
recita: "Mi generò Mantova, la Puglia mi rapì, ora mi custodisce Napoli; cantai
i pascoli, i campi e i guerrieri".
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