Meeting della Piccola industria a Napoli, Squinzi: “Tfr in busta paga? L’unico reale beneficiario di questa operazione sarebbe il fisco”
Confindustria tende la mano al governo: “Deve esserci un luogo in cui ci si guarda in faccia e si decide, sarebbe auspicabile insieme”, dice al presidente del Consiglio Matteo Renzi, il leader degli industriali, Giorgio Squinzi. E’ “urgente lavorare insieme a grandi progetti Paese”, servono “grandi idee” e “tanta fiducia”: bisogna puntare su “dieci idee, non di più. Dieci grandi progetti” per crescita e fiducia: “Siamo pronti, a una grande intesa tra pubblico e privato, con un accordo tra i grandi e i piccoli di eccellenza”.
Concludendo il meeting della Piccola industria a Napoli, il numero uno degli imprenditori è tornato a parlare della riforma dell’articolo 18 spiegando che dopo passi “apprezzabili per determinazione e coraggio” sul mercato del lavoro non bisogna “regalare l’ultimo miglio alla paura”. Ed a chi “parla di noi come padroni” che vogliono “il lavoratore più debole e senza protezioni”, Squinzi replica: faccia “un corso di formazione nelle nostre fabbriche”.
Chisura netta, invece, all’ipotesi del Governo di anticipare il tfr in busta paga: “L’unico reale beneficiario di questa operazione sarebbe il fisco” dice Squinzi dicendo a Renzi con chiarezza che gli imprenditori non accetteranno nulla “che possa nuocere ulteriormente alle imprese è tollerabile: sparirebbero 10-12 miliardi per le piccole imprese. Se questa è la strada la risposta è semplice. E’ no”.
Squinzi ha poi ricordato che non “è una legge a creare occupazione. Sappiamo, però, che una legge malfatta i posti di lavoro può distruggerli o quantomeno impedire che l’investitore li costruisca”. Per il leader degli industriali bisogna andare “in una direzione che renda più facile creare il lavoro e meno costoso quello stabile e di qualità”.
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