Terrore Ebola a Fiumicino, vietato l’ingresso in asilo a una bambina di tre anni: “Sei stata in Africa”
Lasciata fuori dalla scuola dalle mamme degli altri alunni perché «accusata» di poter portare l’Ebola. È capitato in una scuola di Fiumicino a una bambina di tre anni: Chanel. La piccola, di ritorno da una vacanza in Uganda insieme alla mamma e alla sorella, si e’ vista sbarrare le porte da un gruppo di madri dei suoi compagni per la paura incontrollata del virus e un allarmismo diffuso al limite del razzismo.
«L’Uganda non è un Paese a rischio»
«Abbiamo passato giorni di angoscia- racconta Massimiliano in una intervista in esclusiva a In terris – Eppure non c’era alcun motivo reale per poter solo immaginare qualche rischio; l’unica spiegazione è che venivamo dall’Africa. Ma l’Uganda non è un Paese contagiato, e comunque prima di partire, esattamente il giorno prima, ho fatto fare alle mie figlie tutte le analisi necessarie a stabilire la loro totale buona salute. Non solo, ma mia figlia non ha avuto alcun sintomo particolare, né una febbre né un raffreddore. Ci’ che è accaduto e’ pura follia…».
La singolare quarantena
Secondo il racconto del genitore, le mamme dell’asilo hanno imposto una legge nuova: o lei, o gli altri; se Chanel fosse entrata in aula sarebbero usciti i suoi compagni di classe. Di più: i 21 giorni di incubazione della malattia sono stati presi come parametro per calcolare quando la piccola avrebbe potuto rioccupare il suo posto tra i banchi. Cosa avvenuta invece questa settimana grazie alla mediazione della preside, che pure aveva garantito da parte della scuola la possibilità di entrare in classe, e che con la sua presenza ha fatto in modo di superare l’ostracismo che si era evidenziato.
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