Torino, proposta shock del sindaco Pd di Borgaro: “Un bus solo per i rom”. Lui difende la scelta: “Derubano e aggrediscono i passeggeri”
Un bus per i nomadi e uno per tutti gli altri, che non si fermi davanti al campo rom. La proposta che sta innescando la polemica non arriva da un leghista ma da un uomo del Pd, il primo cittadino di Borgaro, nel Torinese, Claudio Gambino. Esasperato dalle continue proteste di alcuni cittadini, che giovedì pomeriggio hanno occupato pacificamente il suo ufficio dopo un’aggressione riferita da una ragazzina di 13 anni da parte di due giovani rom, il sindaco ha scritto una lettera a tutte le istituzioni, dalla prefettura torinese alla Gtt, la società che gestisce i mezzi pubblici, al sindaco di Torino, per chiedere che «l’emergenza» venga affrontata con urgenza.
«Stessi episodi da venti anni»
La questione non è nuova. Almeno da vent’anni sulla linea del 69, il pulmann che collega Torino a Borgaro, comune della prima cintura, si verificano episodi di tensione quando, alla fermata di strada dell’Aereoporto, in estrema periferia, dove si trova uno dei campi nomadi di Torino, salgono gruppetti di rom. Le ore più critiche, secondo quanto denunciato dai residenti, sono quelle del mattino, quando centinaia di ragazzi di Borgaro prendono il bus per andare a scuola a Torino e quelle tra le 13 e le 15, quando tornano a scuola. «Ho 40 anni – spiega il sindaco – e la stessa dinamica avveniva già quando ne avevo venti. Mi denunciano furti, piccole aggressioni, molestie. Spintoni, molestie. Ci sono ragazzini a cui rubano gli smartphone. O sono vittime le anziane. Come la signora che ieri mi ha raccontato che un nomade le ha sputato in faccia mentre andava a Torino a trovare il marito nella casa di cura. E sono sempre gli stessi ad agire, con spintoni o provocazioni. Sono un gruppetto di una cinquantina di ragazzi nomadi che stanno tenendo in balia le istituzioni».
Aggredite da due ragazze rom
La tensione a Borgaro è salita il pomeriggio del 23 ottobre, quando due sorelle di 13 e 16 anni, hanno raccontato ai genitori di essere state aggredite sul 69 mentre andavano a scuola da due giovani rom. «Hanno cercato di rubarmi il cellulare, poi volevano lo zaino» ha detto la 13enne al padre. L’uomo, assieme a diverse altre persone, ha deciso di fare irruzione nell’ufficio del sindaco. Lui, dopo averli ricevuti, ha deciso di rilanciare, portandola al tavolo dell’agenzia metropolitana dei trasporti, una proposta che era stata ideata già nelle settimane scorse. Quella di creare due linee del bus 69.
«Occorre soluzione che tuteli ordine pubblico»
«Una – spiega il sindaco – collegherebbe Torino e Borgaro senza passare da strada dell’Aereoporto. L’altra invece si fermerebbe al campo fino in strada del Francese. Ma non si tratta di una linea per nomadi e una per borgaresi. Non sono razzista e non voglio nessun apartheid». «Sono solo stufo come tutti i miei concittadini – si sfoga il primo cittadino – dell’ennesimo episodio di maltrattamenti. Ce ne sono tutte le settimane. La convivenza sul 69 è difficile e problematica e richiede una soluzione che non riguarda solo la tematica trasporti ma l’ordine pubblico. Le persone hanno diritto di viaggiare in sicurezza».
«Progetto sicurezza abbandonato»
Ma come mai proprio un uomo del Pd decide di risolvere una questione di integrazione con una corsa differenziata per i rom? «Non è una questione razzista – ribadisce Gambino – io sono del Pd e sono orgoglioso di esserlo. Ma sono impegnato nelle istituzioni nella vita di tutti i giorni e per favorire l’inclusione sociale ma l’integrazione passa nel rispetto delle regole. Lo dico senza paura». Con l’apertura delle scuole, lo scorso settembre, era partito un progetto, a cui aderivano i comuni di Borgaro, Torino e la Gtt, che prevedeva sul 69, nelle ore di massima affluenza per gli studenti, la presenza di due vigili del nucleo nomadi e di due controllori. «Gli episodi di bullismo e di microcriminalità erano diminuiti, ma dopo, quando i controlli sono diventati sporadici, tutto è tornato come prima», denuncia il sindaco.
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