Compravendita di senatori, De Gregorio: “Contro Prodi fu guerriglia urbana. Dovevamo devastare la coalizione dell’Unione”
Sergio De Gregorio, l’ex senatore passato da Idv al Pdl, è stato convocato dalla procura per testimoniare alla nuova udienza del processo sulla compravendita dei senatori, che vede imputati l’ex premier Silvio Berlusconi e l’ex direttore dell’Avanti Valter Lavitola. De Gregorio, uscito dal processo patteggiando venti mesi di reclusione, affermò di aver ricevuto dall’ex Cavaliere tre milioni di euro per passare dal centrosinistra al centrodestra e contribuire alla caduta del governo Prodi. E’ stato lui con le sue dichiarazioni accusatorie e autoaccusatorie diede il via all’inchiesta dei pm Vincenzo Piscitelli ed Henry John Woodcock.
“Con Berlusconi avevamo adottato una strategia di guerriglia urbana per devastare la coalizione dell’Unione”, ovvero la maggioranza che sosteneva il governo Prodi, ha detto De Gregorio. L’ex senatore ha ammesso di avere preso parte all’”operazione libertà”, termine a suo dire coniato da Berlusconi stesso, il cui fine era ribaltare la maggioranza al Senato. De Gregorio ha affermato che, in un incontro a Palazzo Grazioli poco dopo la sua elezione, il Cavaliere espresse rammarico per la sua elezione nelle fila del centro sinistra e gli chiese di “tornare a casa”. De Gregorio gli spiegò di essersi fortemente indebitato per fare campagne elettorali al termine delle quali non era stato candidato, e l’ex premier si offrì di ripianare i suoi debiti.
All’incontro era presente Lavitola, “uno davanti al quale i parlamentari di Forza Italia si mettevano sull’attenti. L’unico che entrava a Palazzo Grazioli senza appuntamento, uno dei pochi, se non l’unico, che si permetteva di alzare la voce con Berlusconi“. De Gregorio ha affermato che Berlusconi accettò di dargli tre milioni in cambio del passaggio al centro destra: un milione come sovvenzione al movimento Italiani nel mondo e due milioni in contanti in varie tranche tramite Lavitola.
Nell’ambito della ‘Operazione Libertà’, De Gregorio aggiunge che avrebbe proposto a Clemente Mastella di diventare premier di un governo di transizione per il dopo Prodi. Una proposta prima concordata con Berlusconi. “Riuscì a far parlare tra loro Mastella e Berlusconi – dice De Gregorio – erano anni che non si parlavano. Organizzai un pranzo con Mastella e un capocentro della Cia il quale disse al ministro della Giustizia che gli interessi degli Stati Uniti non erano tutelati da questa coalizione, da un governo che non voleva il completamento delle basi militari in Italia”. “Operazione Libertà era una guerra senza esclusione di colpi – aggiunge De Gregorio – Berlusconi aveva fiducia delle mie capacità di sabotatore del governo”. L’ex parlamentare ha inoltre aggiunto di essere stato “sotto usura” e pertanto “ricattabile”.
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