Roma, confiscati 20 milioni di beni a Lady Sanità. L’accusa è di corruzione e associazione a delinquere
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno dato esecuzione alla confisca dei beni di Andrea Cappelli e Anna Iannuzzi, 59 anni, nota alle cronache come «Lady Asl», in esecuzione di un decreto emesso dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione. Si tratta di un provvedimento disposto a conclusione della procedura attivata su richiesta della Procura della Repubblica di Roma che aveva portato, nell’estate del 2013, al sequestro del patrimonio dei coniugi. I due sono stati ritenuti socialmente pericolosi, poiché stabilmente dediti ad attività delittuose sin dal 1997 ed è stata rilevata una netta sproporzione tra il patrimonio da loro accumulato negli anni e il reddito dichiarato al Fisco.
Come noto, «Lady Asl» e il marito Andrea Cappelli sono stati al centro dell’indagine sulla Sanità nel Lazio, sviluppata dalla Procura della Repubblica di Roma e dai Carabinieri di via in Selci negli anni 2005 – 2009, indagine che fece emergere, fra l’altro, l’esistenza di un rodato sistema corruttivo che vedeva coinvolti anche funzionari pubblici delle Asl capitoline, che portò all’indebita erogazione di somme di denaro per milioni di euro a società fantasma (Ims e Medicom) riconducibili ai due menzionati imprenditori. Grazie alle indagini di Procura e Carabinieri, già all’epoca furono sequestrati e restituiti al Servizio Sanitario Regionale, quasi 40 milioni di euro indebitamente percepiti dai coniugi, i quali sono stati poi condannati con sentenza definitiva per associazione per delinquere falso materiale, corruzione, truffa aggravata e frode processuale. Il provvedimento di confisca colpisce rapporti finanziari e 11 immobili a Roma, per un valore complessivo di oltre circa 20 milioni di euro.
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