Allarme Ocse: “L’Europa quasi ferma soffre di stagnazione. Italia in fondo alla classifica. Il job act? Utile a creare occupazione”
Nonostante alcuni dei Paesi membri stiano «cominciando a risalire la china», nel suo insieme «la zona euro sta rallentando fino a fermarsi e rappresenta un rischio rilevante per la crescita mondiale, con la disoccupazione che resta alta e l’inflazione persistentemente lontana dall’obiettivo». È un passaggio dell’Economic outlook pubblicato dall’Ocse. Per quanto riguarda l’Italia, l’Ocse prevede una crescita del Pil dello 0,2% nel 2015 e dell’1% nel 2016. Nonostante il lieve miglioramento rispetto al +0,1% di settembre, il nostro Paese resterebbe in fondo alla classifica per l’anno prossimo, davanti alla sola Russia, ferma a zero. Ma l’organizzazione economica con base a Parigi promuove il “Jobs Act”, che può contribuire a creare occupazione a patto che agli annunci del governo segua un’applicazione concreta. «I paesi dell’area euro che hanno affrontato le crisi più dure hanno fatto considerevoli progressi nel rimuovere gli ostacoli alla concorrenza e agli investimenti, intraprendendo difficili riforme del mercato del lavoro che aiuteranno a sostenere la creazione di nuovi posti di lavoro», sottolinea l’Ocse, «l’Italia e la Francia hanno di recente iniziato un processo di riforma per stimolare la crescita e creare migliori opportunità occupazionali per i lavoratori con basse qualifiche». «La sfida chiave sarà far seguire agli annunci fatti un’applicazione di successo delle riforme già in cantiere», conclude l’Ocse.
Social