Bollettino dell’Eurotower, la Bce taglia le stime di crescita del Pil dell’Eurozona: nel 2014 a +0,8% e a +1,2% nel 2015
Gli esperti della Bce hanno deciso di tagliare le stime di crescita dell’Eurozona per quest’anno e per il prossimo. È quanto emerge dall’ultimo bollettino dell’Eurotower, in cui gli analisti hanno ridotto la crescita del Pil nel 2014 a +0,8% dall’iniziale +1%, a +1,2% nel 2015 dal precedente +1,5% e all’1,5% nel 2017 dall’iniziale +1,7%.
La Bce, sottolinea il bollettino, si aspetta che le operazioni di “credit easing” varate finora riportino il suo bilancio verso i livelli di inizio 2012. Tuttavia «qualora si rendesse necessario» il consiglio direttivo «è unanime nel suo impegno a ricorrere a ulteriori strumenti non convenzionali nel quadro del suo mandato».
Secondo il report mensile dell’Eurotower «i rischi per le prospettive economiche dell’area dell’euro rimangono orientati al ribasso». «In particolare – si legge- l’indebolimento della dinamica di crescita nell’area dell’euro, unitamente all’acuirsi dei rischi geopolitici, potrebbe ripercuotersi sul clima di fiducia e soprattutto sugli investimenti privati. In aggiunta, progressi insufficienti sul fronte delle riforme strutturali nei paesi dell’area rappresentano un fattore cruciale di rischio al ribasso per le prospettive economiche», sottolinea la Bce bel bollettino di novembre.
S&P: “SI RISCHIA UNA TERZA RECESSIONE”
Intanto Standard&Poor’s lancia l’allarme sui rischi per l’Eurozona di un triple dip, cioè di una terza recessione. Così Jean-Michel Six, capo economista Emea di . «Avvicinandoci al 2015 dobbiamo riconoscere che la ripresa ha perso molto slancio», ha detto Six, affermando che una terza recessione avrebbe un «effetto deleterio». I dati dell’eurozona non sono così incoraggianti – ha spiegato Six -. L’economia ha conosciuto un rimbalzo verso la metà del 2012 e ha raggiunto un picco nel primo trimestre del 2014. Ora la crescita ha perso un po’ di slancio e ha rallentato, con tendenze irregolari nei vari paesi».
«Avvicinandoci al 2015 – ha proseguito – dobbiamo riconoscere che la ripresa ha perso molto slancio e i venti che la spingono sono diventati molto deboli». Così «i rischi di un triple dip sono aumentati. Dopo quelle del 2009 del 2011 questa sarebbe la terza recessione ed avrebbe un effetto deleterio dal punto di vista geopolitico».
ISTAT: “RISALGONO I PREZZI A OTTOBRE”
A ottobre i prezzi al consumo sono saliti dello 0,1% sia rispetto a settembre sia rispetto a ottobre 2013. Lo rileva l’Istat, confermando le stime provvisorie e ricordando che a settembre il tasso tendenziale era -0,2%.
La ripresa dell’inflazione – continua l’Istat – si deve principalmente al ridimensionamento del calo tendenziale dei prezzi dei beni energetici regolamentati (-2,6% da -6,6% di settembre) e dei servizi relativi alle comunicazioni (-1% da -5,6% di settembre). Il rialzo mensile dell’indice generale dipende principalmente dagli aumenti dei prezzi del gas naturale (+4,7%) e dell’energia elettrica (+1,6%) a contenere questo rialzo sono stati i cali congiunturali dei prezzi degli energetici non regolamentati (-0,9%) e dei servizi relativi ai trasporti (-0,7%).
L’Istat segnala che su base congiunturale sono aumentati soprattutto i prezzi di abitazione, acqua ed elettricità (+1,2%) e dell’istruzione (+1,1% su settembre). Rispetto al mese di ottobre 2013 corrono rispetto alla media i prezzi dell’istruzione (+1,8%),dei servizi ricettivi e di ristorazione (+0,7%) e dei mobili e servizi per la casa (+0,6%). L’inflazione acquisita per il 2014 sale allo 0,3% dallo 0,2% di settembre.
Social