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Rivoluzione Canone Rai, si pagherà sulla bolletta elettrica. I cittadini con reddito inferiore ai 7.500 euro saranno esenti

Rivoluzione Canone Rai, si pagherà sulla bolletta elettrica. I cittadini con reddito inferiore ai 7.500 euro saranno esenti

Canone Rai nella bolletta elettrica e con parte delle maggiori entrate sostenere tv e radio locali. Questo il progetto – anticipato giorni fa dal Messaggero – a cui il governo lavora. Lo ha detto il viceministro dell’Economia, Enrico Morando, in commissione Bilancio della Camera nella discussione sulla legge di Stabilità, nella quale dovrebbe essere inserito un apposito emendamento sul canone. Il quale dovrebbe prevedere per il pagamento due sole fasce di reddito: Una fino a 7.500 euro, forse con esenzione totale e una al di sopra con una tassa di circa 80 euro.

Intanto proseguono le polemiche sulla decisione presa a maggioranza dal Cda di viale Mazzini di ricorrere al Tar sul taglio di 150 milioni disposto dal governo al bilancio Rai. Il sottosegretario alle Comunicazioni Giacomelli ha definito il voto del Cda «incomprensibile, lontano dalla realtà, estraneo agli interessi dell’azienda, scatenato da motivi politici e personali». Convinto che «il ricorso non sarà accolto», Giacomelli ha annunciato che il governo, «finita la sessione di bilancio, presenterà la riforma della governance Rai, da approvare prima della scadenza di questo Cda, la prossima primavera». Il segretario della Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, da parte sua, si dice «basito dalla scelta della presidente Tarantola di astenersi nel voto del Cda contro il governo».

Sul fronte opposto, Maurizio Gasparri plaude al Cda che, dice l’esponente di FI, «ha giustamente contestato un provvedimento illegale del governo, che non può destinare ad altre finalità i 150 milioni di una tassa di scopo». Antonio Verro, membro del Cda in quota centrodestra e autore dell’odg del ricorso al Tar, si scaglia contro il dg della Rai Gubitosi che lo ha invitato a dimettersi: «Respingo con sdegno la provocazione. Non penso proprio a dimettermi. Anzi – aggiunge – invito Gubitosi a riflettere su sue eventuali dimissioni ove avesse dubbi nell’attuare la delibera del Cda». Probabile, a questo punto, la convocazione lunedì dell’intero Cda in commissione Vigilanza Rai.