Papa Francesco a Strasburgo: “Spero che non sia troppo faticoso: poco tempo, troppe cose, ma nel rientro potremo parlare un pò”
Quattro ore sull’aereo e quattro ore a Strasburgo, divise in due appuntamenti molto impegnativi: la visita al Parlamento Europeo e quella al Consiglio d’Europa e in ciascuno dei due emicicli un importante discorso. Un «tour de force» senza precedenti («una giornataccia» scherza Francesco sull’aereo in volo da Fiumicino) che caratterizza il viaggio pontificio più breve della storia. In aereo Papa Francesco ha salutato così i giornalisti: «Ringrazio voi, questa compagnia. Spero che non sia troppo faticoso: poco tempo, troppe cose, ma nel rientro potremo parlare un po’». «Vi auguro una bella giornata, una giornataccia», dice agli inviati con un po’ d’ironia.
La bandiera del Vaticano, gli inni e il regalo
Atterrato a Strasburgo, il Pontefice è stato accolto dal vice presidente del parlamento europeo Davide Sassoli e Antonio Tajani. Bergoglio è sceso a piedi dalla scaletta e si è avviato sempre a piedi verso l’edifico dell’aeroporto. Poi al Parlamento europeo ha trovato il presidente dell’Aula, Martin Schulz, e una piccola folla all’ingresso dell’edificio principale. L’Eurocorps, la forza multinazionale che fa capo alla Ue, con una breve cerimonia ha innalzato la bandiera dello Stato della Città del Vaticano accanto a quella dell’Unione europea e sono stati suonati i due inni. Bergoglio ha poi firmato l’albo d’onore degli ospiti illustri: «Auguro che il Parlamento Europeo sia sempre più la Sede dove ogni membro conosca e faccia sì che l’Europa, consapevole del suo passato, guardi con fiducia al futuro, per vivere con speranza il presente. Franciscus 25.11.2014», ha scritto. Schulz gli ha poi regalato un libro in spagnolo sulle memorie di Jean Monnet, uno dei padri fondatori dell’Europa: «Un esemplare unico – ha detto il presidente del Parlamento parlando in francese -. Ero un libraio di professione, regalo sempre libri».
L’incontro con la ex padrona di casa
Papa Francesco, nel corso della sua visita al Parlamento europeo a Strasburgo, ha incontrato anche Helma Schmidt, una donna tedesca che l’aveva ospitato quando il futuro pontefice studiava a Boppard, in Germania, nel 1985. La donna, ora 97enne, si è intrattenuta brevemente con il Santo padre. La signora Schimdt aveva ospitato il 48enne Bergoglio nella propria abitazione, durante i suoi studi al Goethe Institut.
I telegrammi ai capi di Stato
«Nel momento in cui lascio Roma per recarmi in visita al Parlamento europeo e al Consiglio d’Europa, mi è caro rivolgere a lei, signor presidente, il mio deferente saluto che accompagno con fervidi auspici per il benessere spirituale civile e sociale del popolo italiano, cui invio volentieri la mia benedizione». Lo ha scritto papa Francesco nel telegramma al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Mentre poi sorvolava la Svizzera e la Francia, il Papa ha fatto arrivare un messaggio analogo anche al Presidente della Confederazione Elvetica, Didier Burkhelter, e al Presidente francese Francois Hollande.
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