Orazio e’ morto, viva Orazio
Oggi 27 Novembre dell’8 a.C. è morto il grande poeta Orazio. Nato a Venosa, in
Lucania, e figlio di un esattore delle tasse, Orazio potè studiare presso le
migliori scuole sia a Roma che ad Atene. Alla morte di Cesare, Orazio si
arruolò nell’esercito di Bruto e partecipò alla battaglia di Filippi col grado
di “tribuno militare”, subendo la sconfitta da parte delle truppe di Ottaviano
e Antonio. Dopo una breve fuga, decise di ritornare a Roma grazie ad una
amnistia, e poichè il patrimonio familiare era stato tutto confiscato si adattò
ad un oscuro lavoro di segretario. Fu in questo periodo che si avvicinò alla
filosofia epicurea e cominciò a scrivere versi. Di lui si interessò presto
Mecenate, grande amico di Augusto e protettore di poeti, letterati e artisti, e
fu così che Orazio fu introdotto nel migliore “salotto” letterario di Roma,
divenendo in breve tempo grande amico di Virgilio. Mecenate gli donò anche una
villa in Sabina, in cui Orazio amava spesso rifugiarsi per sfuggire al “caos”
della vita cittadina. Di lui ci resteranno numerose raccolte di poesie, ma la
gente di Roma comincia già ad usare, nel linguaggio di tutti i giorni, le sue
frasi più famose: “carpe diem”, “nunc est bibendum” e “aurea mediocritas”.
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