Caso Schwazer, la procura antidoping del Coni ha chiedesto una squalifica di 4 anni e 3 mesi per la fidanzata Carolina Kostner
La procura antidoping del Coni ha deferito Carolina Kostner chiedendo una squalifica di 4 anni e 3 mesi per la pattinatrice, coinvolta nell’inchiesta ‘Olimpia’ condotta dalla procura di Bolzano e scaturita dalla positività dell’ex marciatore Alex Schwazer. La Kostner, in sostanza, deve rispondere di complicità e omessa denuncia (artt. 2.8. e 3.3. delle NSA) nella vicenda di cui è protagonista principale il suo ex fidanzato. Schwazer, positivo all’Epo in un test prima delle Olimpiadi di Londra 2012, è stato squalificato per 3 anni e 6 mesi.
“Una sanzione così non viene comminata nemmeno a chi ha fatto veramente uso di doping. E’ una richiesta che lascia esterrefatti”, dice l’avvocato Giovanni Fontana, legale della Kostner, all’Adnkronos. “Non ci aspettavamo una richiesta di squalifica così alta. A dire la verità non ci aspettavamo nemmeno un deferimento, perché riteniamo di non avere commesso nessun illecito”, sottolinea il legale.
“Qual è lo stato d’animo di Carolina? E’ ovvio che una simile richiesta non la renda assolutamente felice, ma vuole lottare e arrivare fino in fondo per dimostrare la sua estraneità al doping e ai fatti che le vengono contestati”, risponde l’avvocato, secondo il quale anche in caso di squalifica la Kostner non correrebbe il rischio di perdere le medaglie di bronzo conquistate alle Olimpiadi di Sochi e ai Mondiali: “La perdita di medaglie è legata all’utilizzo di prodotti dopanti che condizionano il risultato di una gara -fa notare-. In questo caso non vi è alcun utilizzo di doping né il condizionamento del risultato delle gare di Carolina. Se quella è la ratio della richiesta, le medaglie non sono state vinte con il doping”.
Per Michele Didoni, tecnico di Schwazer ai tempi delle Olimpiadi di Londra 2012 e attualmente non tesserato, è stata chiesta un’inibizione per 3 mesi “in relazione alla mancata collaborazione con la procura antidoping”.
La procura del Coni, sempre sulla base degli atti provenienti da Bolzano, ha deferito anche gli sprinter azzurri Simone Collio, Maurizio Checcucci e Roberto Donati: per i velocisti sono stati chieste squalifiche di 2 anni e 3 mesi, 2 anni e 8 mesi. Gli atleti, accusati di “manomissione o tentata manomissione dei controlli antidoping (art. 2.5)” e “frequentazione di soggetti inibiti o squalificati” (art. 3.2) delle norme antidoping, hanno fatto parte della 4×100 azzurra che ha vinto la medaglia d’argento agli Europei di atletica di Barcellona 2010 realizzando anche il nuovo record italiano. In sede dibattimentale, la procura chiederà la revoca del primato.
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