Strage in Pakistan, commando talebano assalta una scuola: 141 vittime tra cui 130 bambini. Altri 122 feriti, uccisi i 9 assalitori
E’ salito a 141 il numero delle vittime dell’attacco contro la scuola pubblica gestita dall’esercito a Peshawar, in Pakistan. Lo riferisce la Bbc, citando fonti ufficiali, secondo cui i feriti sono 122. Tra le vittime, almeno 130 studenti tra i 6 e i 16 anni. (Fotogallery).
L’esercito pakistano ha fatto sapere che sono stati uccisi cinque dei Talebani che hanno assaltato la scuola, dove si trovano circa 500 persone tra studenti e insegnanti, aggiungendo via Twitter che sono in corso le ricerche di altri assalitori. Fonti della sicurezza e degli stessi Talebani avevano inizialmente detto che erano sei i miliziani che avevano lanciato l’operazione. Secondo il portavoce dei Talebani Muhammad Khorasani, tra gli attentatori c’erano anche dei kamikaze.
”L’esercito sta cercando di riportare la situazione sotto controllo. L’operazione è in corso - ha detto ministro della Khyber-Pakhtunkhwa per l’Informazione, Shah Farman – Sfortunatamente sono stati colpiti gli studenti. Abbiamo bisogno che il Paese resti uniti e abbiamo bisogno di giustizia”.
Poco prima il chief minister della provincia di Khyber-Pakhtunkhwa, Pervaiz Khattak, aveva parlato di ”intensi combattimenti all’interno della scuola”. Secondo il brigadiere Mehmood Shah, i miliziani che hanno fatto irruzione con indosso l’uniforme militare sono entrati attraverso il cimitero che si trova dietro la scuola e, come ha spiegato uno degli studenti liberati, hanno in dotazione armi sofisticate.
“Continueremo a combattere per sradicare completamente i gruppi militanti”, ha detto il premier pakistano Nawaz Sharif, da poco arrivato a Peshawar. “Lavoreremo insieme all’Afghanistan – ha continuato il primo ministro – per mettere fine” al fenomeno dei Talebani. “L’operazione Zarb-e-Azb (l’offensiva lanciata a giugno dall’esercito pakistano contro i gruppi militanti nel Waziristan del Nord, ndr) va avanti con successo – ha aggiunto Sharif – e il Paese deve pregare e sostenere questa operazione”. “Dobbiamo essere uniti – ha proseguito – e far fronte al terrorismo”.
L’attacco - come reso noto da un portavoce dei Talebani, Muhammad Khorasani, al sito di The Express Tribune - è un’azione di vendetta per l’operazione lanciata dall’esercito pakistano contro i miliziani nel Nord Waziristan e nella Khyber agency. ”I nostri sei combattenti sono riusciti a entrare nella scuola dell’esercito e noi gli stiamo dando istruzioni dall’esterno”, ha detto Khorasani al telefono. ”I Ttp hanno compiuto questo gesto estremo per vendetta – ha aggiunto a The Express Tribune – Colpiremo ogni istituzione collegata all’esercito fino a quando fermeranno le loro operazioni e gli omicidi extra giudiziari dei nostri detenuti”.
”I nostri detenuti vengono uccisi e i loro corpi gettati per le strade – sostiene Khorasani - Abbiamo detto ai nostri uomini di non colpire i bambini piccoli anche se sono figli di militari o di leader civili”. L’operazione dell’esercito a cui il portavoce dei Talebani fa riferimento è quella denominata ‘Zarb-e-Azb’ e lanciata il 15 giugno dalle forze della sicurezza pakistana contro i Talebani e i miliziani della rete Haqqani nel Nord Waziristan a seguito di un attacco all’aeroporto di Karachi. L’offensiva ha costretto oltre 800mila civili ad abbandonare le proprie case, mentre l’esercito ritiene di aver liberato il 90 per cento della regione tribale dai militanti.
L’istituto, che si trova in Warsak Road nella zona nord occidentale di Peshawar, fa parte delle 146 scuole pubbliche gestite dall’esercito in Pakistan per i bambini dei militari e dei civili. In queste scuole gli studenti hanno un’età compresa tra i 10 e i 18 anni. Tra le insegnanti ci sono spesso le mogli di militari.
In un tweet, il presidente del Consiglio Matteo Renzi definisce “inconcepibile” l’attacco: “Il mondo deve reagire all’orrore”, scrive il premier.
Social