Torino, assolti i 4 No Tav: l’assalto al cantiere non era terrorismo. Condannati a 3 anni e mezzo per danneggiamento
La corte d’assise di Torino ha assolto dall’accusa di aver agito con finalità di terrorismo i quattro attivisti No Tav di area anarchica a processo per l’assalto al cantiere della Torino-Lione, a Chiomonte, del maggio 2013. Claudio Alberto, Niccolò Blasi, Mattia Zanotti e Chiara Zenobi, sono invece stati condannati a tre anni e mezzo di carcere ciascuno per danneggiamento e incendio e per violenza a pubblico ufficiale.
I quattro attivisti sono stati condannati anche per aver fabbricato e portato in luogo pubblico armi da guerra, in particolare bombe molotov. La corte d’assise, presieduta dal giudice Pietro Capello, ha ritenuto di assolvere i quattro imputati dall’accusa di aver agito con finalità terroristiche con la formula “perché il fatto non sussiste”. Disposta anche una multa di cinquemila euro ciascuno e l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.
La corte ha riconosciuto alla sola Ltf, società responsabile dei lavori preliminari della linea ferroviaria Torino-Lione, il diritto a essere risarcita e ha disposto che i danni siano liquidati in separata sede. Nel procedimento si erano costituiti parte civile anche la presidenza del Consiglio dei ministri e un sindacato di polizia.
I legali - Alla lettura del dispositivo, il pubblico presente nell’aula bunker ha urlato “libertà libertà” e ha applaudito i difensori dei quattro imputati. ”Siamo molto soddisfatti” ha detto l’avvocato Claudio Novaro parlando di “una sentenza equilibrata. Noi avevo sempre detto che c’era una sproporzione dell’accusa di terrorismo rispetto ai fatti contestati”. Ora probabilmente i legali dei quattro imputati, in carcere da oltre un anno, presenteranno istanza per una sostituzione di misura.
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