Norman Atlantic, 11 le vittime, 3 sono italiane. Si temono altri morti tra i 98 i dispersi. Un superstite: “L’equipaggio è scappato con le scialuppe”
Sono ancora in buona parte a Brindisi, città che si è svegliata eccezionalmente sotto la neve, i naufraghi della Norman Atlantic, ospitati in quattro strutture alberghiere della zona. In 212 sono sbarcati ieri sera dalla nave San Giorgio della Marina Militare al porto di Brindisi, molti di loro devono ancora essere ascoltati dal pool di investigatori, composto da personale della capitaneria di porto e della questura, che è all’opera per raccogliere le testimonianze su delega della procura di Bari. A quanto si è appreso, al momento non sono stati individuati dalla polizia di frontiera clandestini nell’elenco delle persone salvate. Altri 39 superstiti sono stati trasportati a Taranto a bordo del mercantile “Aby Jeannette” di bandiera maltese. Due persone con ferite lievi, gli altri sarebbero tutti in buone condizioni.
2 MARINAI ALBANESI MUOIONO NEI SOCCORSI
Altre due vittime sono due marinai albanesi, morti durante le operazioni di traino della nave. Operavano su un traghetto albanese. Durante le manovre per l’aggancio del traghetto Norman Atlantic sono stati colpiti da un cavo che si è spezzato.
FORSE ALTRE VITTIME SUL RELITTO
Il numero dei morti potrebbe salire. «È presumibile che altre vittime siano ancora sul relitto», ha detto il procuratore della Repubblica di Bari, Giuseppe Volpe. Il magistrato ha anche aggiunto che facendo il bilancio tra il numero delle persone presenti sulla Norman Atlantic, 499 in tutto, i naufraghi soccorsi (310) e le vittime accertate, restano 98 persone di cui non si hanno notizie certe. Volpe ha precisato che solo 80 naufraghi sono arrivati in Grecia nelle ultime ore su un elicottero e un mercantile e non si hanno notizie di un secondo mercantile intervenuto nei soccorsi. Dei 499 a bordo, oltre a 478 tra passeggeri e equipaggio, c’erano 18 in overbooking e 3 clandestini.
IL COMANDANTE INTERROGATO NELLA NOTTE
Ha risposto per cinque ore e mezza alle domande del pm Ettore Cardinali e degli ufficiali della Capitaneria di Porto di Bari, il comandante della Norman Atlantic, Argilio Giacomazzi è accusato di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. «Abbiamo chiarito ogni aspetto rispondendo a tutte le domande». Lo ha detto l’avvocato Alfredo Delle Noci, difensore del comandante del traghetto Norman Atlantic Argilio Giacomazzi che è stato interrogato nella notte a bari nel’ambito dell’inchiesta sul naufragio della nave. Giacomazzi è indagato insieme con l’armatore per naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose.
A quanto si è appreso, le domande del pm Ettore Cardinali che coordina le indagini sull’incendio, si sono concentrate anche sulle procedure di sicurezza attivate dopo il rogo fino alle fasi di evacuazione. Il comandante ha spiegato di aver rispettato le procedure e di aver dato un primo allarme interno all’equipaggio perché verificasse l’entità dell’incendio e non creasse il panico tra i passeggeri, e solo in un secondo momento, come da procedure, l’allarme a tutta la nave.
L’ACCUSA DI UN SUPERSTITE: “EQUIPAGGIO FUGGITO”
Nick Channing-Williams, 37 anni, che era a bordo con la fidanzata, Regina Theoffili, ha raccontato al Times “che in quei momenti cruciali l’equipaggio non era rintracciabile”. «Non c’erano membri dell’equipaggio laggiù. Alcuni sono fuggiti all’inizio dell’emergenza», ha detto al giornale inglese Channing-Williams. E ha aggiunto: «I membri dell’equipaggio erano scesi con le prime scialuppe di salvataggio. C’erano così tante donne e bambini rimasti sulla barca, perché non sono stati i primi in fila per salire sulla scialuppa? E’ stato un caos, e penso che qualcuno dovrebbe vergognarsi».
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