Roma, 83 vigili su 100 assenti il 31 dicembre. Renzi: “Per questo nel 2015 cambieremo le regole nel Pubblico Impiego”
Assenteisti per malattia. L’ 83,5% dei vigili previsti nel turno del 31 per coprire la festa voluta dal Campidoglio in via dei Fori Imperiali e al concertone del Circo Massimo ha presentato certificato medico per malattia. I dati del Campiglio mostrano come il 31 mattina «da una iniziale disponibilità di più di 900 vigili se ne sarebbero presentati 165» con l’evidente rischio caos per viabilità, soccorsi e servizi essenziali proprio nella notte della festa in piazza. «Hanno messo a repentaglio la sicurezza della città» ha dichiarato il comandante Raffaele Clemente. «Un fatto grave e inaccettabile» l’ha definito il vice sindaco Luigi Nieri, preoccupato di un atteggiamento che arriva «nel momento in cui stiamo cercando un terreno di confronto sul contratto decentrato». È l’ennesimo braccio di ferro tra i vigili da un parte e il comando e l’amministrazione dell’altra. I vigili in particolare contestano il piano messo a punto dal comandante Raffaele Clemente per la rotazione degli incarichi come misura per fronteggiare la corruzione. Un piano già avviato, che prenderà il via il 12 gennaio.
Dal rifiuto degli straordinari alle assenze per malattia
Dopo il differimento dei giorni scorsi dell’assemblea sindacale prevista per il 31 a ridosso della mezzanotte e proseguendo il rifiuto degli straordinari (che copre il 20% delle presenze), il comando aveva predisposto una ridistribuzione del personale, ma sono giunte le assenze per malattia. Il comandante Clemente ha fatto scattare la procedura di reperibilità per le situazioni di urgenza (nelle quali rientra il concerto di Capodanno) chiamando i vigili al lavoro e garantendo l’impiego di circa 470 unità, di cui 240 dalle 18 e circa 230 a partire dalle 24. Una presenza minore rispetto alle circa 700 unità che da anni stabilivano in straordinario la copertura della notte di Capodanno e una risparmio per l’amministrazione. «Ringrazio gli agenti che hanno compiuto un eccellente lavoro» ha dichiarato il comandante.
I sindacati: «Anno horribilis il 2015»
I sindacati dal canto loro reagiscono con «sconcerto e imbarazzo» e parlano di «disaffezione delle persone per le politiche dell’amministrazione e del comando», annunciando un «annus horribilis» quello del 2015 per la capitale «dove i grandi eventi sono all’ordine del giorno e ricorrere all’istituto della reperibilità è economicamente svantaggioso». E la battaglia non si ferma, anzi. L’agitazione è promessa in vista del derby Roma – Lazio dell’ 11 gennaio. Mentre lo «sciopero» degli straordinari, con l’astensione volontaria, continua.
La diserzione numerica
Il comandante della Polizia locale di Roma Capitale, Raffaele Clemente ha stigmatizzato «l’atteggiamento di quanti hanno cercato di sabotare, con una diserzione numerica assolutamente ingiustificata. Le divergenze sorte nelle ultime settimane o mesi sul fronte della rotazione degli agenti o sulla definizione del salario accessorio – ha aggiunto – non dovrebbero essere prese a pretesto per venir meno alla propria professionalità e ai propri doveri. Per questa ragione sarà rigorosamente ricostruita l’intera vicenda a favore dell’ autorità giudiziaria o di garanzia. Ogni eventuale condotta illecita sarà sanzionata amministrativamente».
Un quarto degli autisti Atac in servizio
Assenti (forse) per malattia anche gli autisti dell’Atac. «Causa mancanza di personale la frequenza dei treni provoca 30 minuti di attesa» si leggeva sul cartello della linea A della metropolitana il 31 notte. Il cartello fotografato ha fatto il giro del web l’1 mattina e si sono scatenate proteste a pioggia. Fino a quando nel pomeriggio l’Atac ha dichiarato: «Sui convogli della linea A della metro erano disponibili solo 7 conducenti sui 24 che sarebbero stati necessari a garantire la regolarità del servizio». Per questo le corse sono state più lente dalle 23.30 fino a fine servizio «circa 10-15 minuti di attesa a fronte di 5». «È stato invece regolare il servizio sulla linea B» hanno assicurato dall’Atac. Ma dall’azienda non ha fatto sapere il motivo delle assenze, lasciando il forte sospetto dei certificati medici. «Nessun alibi» tuona l’assessore ai trasporti Guido Improta. «Chiederò all’Amministratore Delegato di Atac, Danilo Broggi, di porre in essere ogni iniziativa per sradicare una mentalità lontana dalla logica di servizio che deve caratterizzare chi lavora in un’azienda municipalizzata». L’assessore promette di «accertare le motivazioni per le quali su un bacino di 150 macchinisti abbiano dato la loro disponibilità ad operare la notte di Capodanno solo in 7».
Social