Primarie Pd, caos in Liguria: Vince Paita, Cofferati parla di brogli e chiede l’intervento della Commissione di Garanzia
Ha vinto Raffaella Paita le primarie liguri del Pd, con uno scarto netto di 4.000 voti ma il suo principale avversario, Sergio Cofferati, non accetta il verdetto delle urne, parla di brogli e chiede l’intervento della commissione di garanzia. Cofferati e’ arrivato nei locali allestiti dal Pd a Genova in via Maragliano alle 23, quando l’esito delle votazioni era certo. E ha subito annunciato di non ritenersi sconfitto.
“Non considererò per nulla concluse queste primarie – ha detto ai giornalisti – prendo atto dei risultati ma non li riconosco, e chiedo l’intervento della commissione di garanzia su tutte le segnalazioni di di voti del centrodestra e di voti eterodiretti di comunita’ di stranieri. Soltanto quando la commissione di garanzia si sara’ pronunciata avremo il quadro definitivo. Oggi – ha ribadito – le primarie non sono affatto concluse”.
Secondo Cofferati “ci sono ipotesi che potrebbero interessare la procura della Repubblica”. L’ex segretario della Cgil ha precisato di non essere personalmente a conoscenza di fatti specifici ma che “sono stati ipotizzati da alcune persone eventuali esposti alla procura. Domani io sarò’ a Strasburgo e – ha annunciato ai giornalisti – credo che voi avrete molto da lavorare nei prosssimi giorni”.
Raffaella Paita e’arrivata nei locali del Pd intorno alle 23.50, accompagnata dal ministro Roberta Pinotti, che l’ha sostenuta nella campagna elettorale, e seguita poco dopo dal governatore uscente della Liguria, Claudio Burlando. Un uragano di appllausi dei militanti ha salutato la vincitrice, che ha subito respinto le accuse di Cofferati, prima, durante il viaggio dalla Spezia a Genova, al telefono, tramite il suo portavoce, Simone Regazzoni, e poi personalmente, davanti a telecamere, microfoni e taccuini. “Trovo sconcertanti – ha detto – le parole di Cofferati, sono un’offesa al Pd e a tutti i militanti che hanno lavorato per rendere bellissimo questo appuntamento. La verita’ e” che lui ha perso e io ho vinto. Contro tutti. Ho vinto in tre province su quattro con uno scarto enorme.
Quanto alle accuse di Cofferati, di stranieri “eterodiretti” portati alle urne per sostenere la sua principale avversaria, Paita ha risposto: “ho visto effettivamente immigrati votare ma non so chi abbiano scelto. E’ una discussione che non comprendo. Il Pd e’ un partito costituzionalmente aperto a tutti, stigmatizzare la partecipazione degli immigrati e’ un segno di razzismo”. Circa la partecipazione di eventuali elettori del centrodestra, Paita ha spiegato che e’ proprio di una competizione democratica cercare voti nella parte avversa e che probabilmente ex elettori del centrodestra, delusi e in assenza di una leadership nazionale “hanno trovato in noi interlocutori affidabili e seri”. Comunque, ha precisato, sulla questione di future alleanze e coalizioni “sarà il Pd, anche con la mia partecipazione, a decidere, decideremo tutti insieme, c’e’ una direzione nazionale”.
La vincitrice ha puntato la sua campagna elettorale sul cambio generazionale – è una quarantenne, Cofferati ha 66 anni – e sulla sua conoscenza del territorio. “La mia vittoria – ha sottolineato Paita – si deve al grosso lavoro sul territorio fatto in questi anni, ed e’ anche una smentita di quella richiesta di discontinuità rispetto all’amministrazione di cui ho fatto parte, avanzata dai miei avversari”. La partecipazione alle urne, anche per le polemiche degli ultimi giorni, e’ stata intensa. Alle 18 l’affluenza dei votanti era di 42.814 unita’, 15.288 a Genova, 12.297 alla Spezia, 8.144 a Savona, 3.969 a Imperia e 3.166 nel Tigullio. A Genova ha prevalso sostanzialmente Cofferati, con 12.247 voti contro 6.782 della sua avversaria e nel Tigullio Cofferati ha ottenuto 2.189 voti, Paita 1.682, ma nelle altre tre province Paita ha fatto il pieno. Alla fine Paita ha totalizzato 28.916 voti, Cofferati 24.827 e il terzo sfidante, Massimiliano Tovo 687.
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