Papa Francesco passerà due giorni nello Sri Lanka e tre nelle Filippine: “Vi chiedo di pregare con me per i popoli di quei Paesi”
Due giorni nello Sri Lanka, tre nelle Filippine, Papa Francesco torna in Asia a cinque mesi dalla sua visita in Corea. “Questa sera stessa avrò la gioia di ripartire per l’Asia, per visitare lo Sri Lanka e le Filippine e così testimoniare l’attenzione e la sollecitudine pastorale con cui seguo le vicende dei popoli di quel vasto continente”. Avevba scritto papa Francesco questa mattina. L’aereo papale è volato dall’aeroporto romano di Fiumicino alla volta di Colombo, capitale dello Sri Lanka, alle 19.05 di questa sera. Il ritorno è previsto per il 19 gennaio. Si tratta del più lungo dei viaggi apostolici internazionali di Francesco, il settimo. Prima di lui Papa Montini visitò i due paesi nel 1970 mentre Papa Wojtyla nel 1981 andò nelle Filippine per tornarci nel 1995 e visitare anche lo Sri Lanka.
Nel corso dell’udienza concessa proprio stamane al corpo diplomatico accreditato presso la santa sede, come a inizio di ogni anno, Jorge Mario Bergoglio ha aggiunto: “A loro e ai loro governi desidero manifestare, ancora una volta, l’anelito della Santa Sede ad offrire il proprio contributo di servizio al bene comune, all’armonia e alla concordia sociale. In particolare, auspico una ripresa del dialogo fra le due coree, che sono paesi fratelli che parlano la stessa lingua”. In un altro passaggio del discorso, il papa argentino aveva rilevato, peraltro “con compiacimento” la firma nel marzo scorso dell’accordo che pone fine a lunghi anni di tensioni nelle Filippine.
“Nel giorno in cui inizio il viaggio verso Sri Lanka e Filippine, vi chiedo di pregare con me per i popoli di quei Paesi”, ha scritto in un tweet. Poi “nel lasciare Roma per intraprendere il viaggio apostolico in Sri Lanka e Filippine”, ha inviato, come è tradizione, un messaggio al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, formulando “sinceri auspici di serenità, di unità e di benessere spirituale e sociale del popolo italiano”. Il messaggio, che si apre con un “deferente saluto” al Capo dello Stato, è accompagnato dalla “benedizione apostolica” al nostro Paese che Papa Francesco assicura di aver inviata “con affetto”.
La sicurezza
Lo Sri Lanka è in attesa, e si prepara ad accogliere il Papa per la sua visita di due giorni: all’aeroporto internazionale si è già tenuta la prova generale della cerimonia di benvenuto, a cui hanno partecipato il cardinale Malcom Ranjith e il segretario del presidente P.B. Abeykoon. Nell’ambito delle misure di sicurezza predisposte per l’occasione saranno dispiegati oltre 20mila poliziotti. Ultimi ritocchi inoltre per la gigante cappella a cielo aperto allestita lungo la spiaggia di Galle Face a Colombo, la capitale. La messa principale sarà celebrata infatti nel parco urbano di Galle Face Green, che corre lungo la costa, e in quella occasione il traffico sarà limitato fino a termine della cerimonia. Il Papa si sposterà su una jeep militare dipinta di bianco per la sua visita, non ha voluto doni, nessuna macchina ufficiale, nessuno ‘spreco’ di denaro.
Il Pontefice sarà il primo leader straniero a visitare lo Sri Lanka dopo le elezioni presidenziali dello scorso giovedì, in cui è stato eletto a sorpresa Maithripala Sirisena, che ha giurato venerdì. A invitare papa Francesco era stato l’ex presidente, Mahinda Rajapaksa, ma a riceverlo domani sarà il nuovo capo di Stato. Francesco dichiarerà inoltre il primo santo dello Sri Lanka, Paese in cui il 70% della popolazione è buddhista, il 12-13% è induista, il 10% islamica e il 7% è cristiana, e dove vivono 1,2 milioni di cattolici. Francesco sarà il primo Papa a visitare le regioni settentrionali del Paese che sono state teatro della guerra civile, con un gesto che si spera agevolerà la riconciliazione fra la minoranza Tamil e la maggioranza cingalese.
Il programma, Sri Lanka
. Il pomeriggio del primo giorno, Francesco in mattinata incontrerà a porte chiuse i 20 vescovi locali, poi la visita protocollare alle autorità di una nazione che ha appena scelto il suo nuovo presidente, Sirisena, ma che per una norma prevista dalla Costituzione vedrà per due anni ancora a capo dello Stato lo sconfitto Rajapaksa. Dopo si intratterrà coi leader religiosi, a Colombo. Francesco s’inginocchierà dove sorge il Santuario mariano ‘Our Lady of Madhu’, su quella che fino a pochi anni fa era una linea del fronte, pregherà per la pace, così come cercata dal Beato Giuseppe Vaz, che Papa Francesco canonizzerà il 14 gennaio.
Filippine
Il 15 gennaio, dopo sei ore di volo, Francesco sarà a Manila nelle Filippine, Paese asiatico a maggioranza cattolica e che si prepara al 500esimo anniversario di evangelizzazione, nel 2021. Sabato raggiungerà Tacloban per visitare le rovine lasciate dal passaggio del tifone ‘Haiyan’, qui nominato ‘Yolanda’: 6.200 morti, 30 mila feriti, mezzo milione di case distrutte. Celebrerà la Messa con la gente del posto, pranzerà con una trentina di superstiti, benedirà il Centro costruito con il contributo di ‘Cor Unum’. Passerà nelle Filippine tre giorni. Nel 1995 Giovanni Paolo II tenne quella che è passata alla storia come la più grande Messa mai partecipata, quattro milioni di persone disseminate sui 60 ettari di Rizal Park di Manila e delle zone limitrofe. Domenica 18 gennaio nella capitale filippina l’incontro con i leader religiosi locali, con i giovani e la Messa nel giorno del ‘Santo Niño’. Lunedì 19, nel pomeriggio, il rientro in Vaticano, dopo aver sorvolato diversi Paesi, tra cui la Cina.
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