Caso Marò, la Corte indiana ha deciso: “Latorre potrà restare in Italia altri tre mesi per continuare le cure”
La Corte suprema indiana ha concesso oggi una estensione di tre mesi della permanenza in Italia per motivi di salute del fuciliere di marina Massimiliano Latorre. A settembre era tornato a casa per curarsi in seguito a un malore. Resta invece a New Delhi Salvatore Girone.
La sezione numero tre presieduta dal giudice Anil R.Dave ha disposto l’estensione del permesso dopo aver ascoltato la posizione del pubblico ministero indiano (additional solicitor general P.L. Narasimha) e dell’avvocato di Latorre, Soli Sarabjee.
La seduta è stata particolarmente breve poiché Narasimha ha consegnato alla Corte una lettera di istruzione da parte del governo indiano in cui si accettava la possibilità che il Fuciliere continuasse la sua convalescenza in Italia per tre mesi.
Contestualmente la Difesa ha presentato ai giudici una garanzia scritta firmato dall’ambasciatore d’Italia in India Daniele Mancini in cui c’è un impegno a rispettare la nuova scadenza fissata oggi dalla Corte per il rientro di Latorre.
«Una notizia positiva» ha commentato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, prima di partire per l’Etiopia, ricordando che si trattava di una «richiesta basata su ragioni umanitarie». «Ora bisogna lavorare a una soluzione definitiva» per entrambi i marò, ha aggiunto. Commentando a caldo la notizia dell’estensione di tre mesi della permanenza in Italia di Latorre per motivi di salute, Gentiloni ha quindi aggiunto: «È molto positivo che queste ragioni umanitarie siano state riconosciute anche dal rappresentante del governo indiano».
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