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Terrorismo, attaccati i siti di media francesi, arrestati una decina di jihadisti. A Berlino fermato un gruppo che preparava un attentato in Siria

Terrorismo, attaccati i siti di media francesi, arrestati una decina di jihadisti. A Berlino fermato un gruppo che preparava un attentato in Siria

Le diverse polizie europee sono ancora una volta in azione contro il terrorismo islamico, dopo lo scontro di Bruxelles di giovedì in cui due terroristi sono rimasti uccisi e d un altro lievemente ferito.
Ma la reazione del terrorismo non si è fatta attendere, questa volta sotto forma di un attacco informatico. Diversi siti di media francesi sono fuori uso per quello che sembra un attacco via web. La radio France Inter, il sito di informazione Mediapart, il sito 20minutes e anche Le Parisien – fra gli altri – sono irraggiungibili. I siti colpiti sono tutti ospitati dai server della stessa società di web hosting, Oxalide, che sulla sua pagina Twitter parla di un «incidente» che ha «toccato il cuore della rete», ma senza fornire ulteriori precisazioni. Secondo Le Figaro, altri siti non di aziende di media ospitati da server Oxalide sono irraggiungibili, come quello della catena di vendita di mobili Alinea o quello del portale di bricolage Kiloutou. Per la maggior parte di questi siti, la homepage resta accessibile ma i link e le rubriche sono bloccati. Fra i siti inaccessibili, anche quello de L’Express. Tutti i siti fuori uso si appoggiano, come detto, alla piattaforma host «Oxalide» che – ha fatto sapere – risulta al momento «caduta», cioè non più on line. Su Twitter, la stessa Oxalide parla di «incidente in corso sull’infrastruttura». Ma sullo stesso social network, diversi specialisti informatici ipotizzano un attacco informatico di tipo «DDoS», che consisterebbe nel sommergere un server di richieste fino a renderlo inaccessibile.

Parigi

Intanto due perquisizioni e una decina di fermi sono stati compiuti dalla polizia francese nelle banlieue di Parigi in relazione agli attentati terroristici della settimana scorsa. Lo si apprende da fonti della polizia. Si tratterebbe, secondo le fonti, di nove uomini e tre donne, interrogati su un loro «possibile sostegno logistico» ai terroristi, soprattutto in relazione alla fornitura di armi e veicoli. Tracce di Dna e intercettazioni passate al setaccio sarebbero alla base dell’operazione. Si è sempre alla ricerca del’auto – una Mini Cooper – di Hayat Boumeddiene, la compagna del terrorista ucciso, Amedy Coulibaly, fuggita in Siria.
Successivamente un nuovo allarme ha colpito la capitale francese: la gare de l’est di Parigi è stata evacuata dalle forze di polizia per due pacchi sospetti per qualche ora. L’allarme si è poi rivelato infondato. Le stesse autorità politiche sembrano però preoccupate della situazione attuale: «La minaccia non è mai stata così forte. Lo stato islamico può essere in grado di fare attentati in Europa» ha detto il primo ministro, Manuel Valls, ai microfoni di Europe 1, aggiungendo: «è lungi dall’essere finita».
Il presidente francese François Hollande ha chiesto al segretario di Stato Usa John Kerry, in visita a Parigi, di trovare insieme «le risposte necessarie» dopo gli attentati avvenuti in Francia la scorsa settimana. «Anche voi siete stati vittime di un attentato terroristico eccezionale l’11 settembre 2001. Dobbiamo trovare insieme le risposte necessarie», ha detto Hollande. «Condividiamo il dolore» del popolo francese, ha detto Kerry, arrivato a Parigi per rendere omaggio ai 17 morti della scorsa settimana.

Berlino

Oltre 200 agenti della polizia tedesca hanno invece effettuato un raid contro sospette cellule islamiste a Berlino, arrestando il presento leader di un gruppo che stava pianificando un attentato in Siria. Si tratta di un 41enne di origine turche, sospettato di guidare «una cellula di jiahdisti formata da turchi e russi dalla Cecenia e dal Daghestan», ha riferito la polizia aggiungendo «che non c’è alcun indizio che il gruppo stesse preparando una attacco in Germania».

Amsterdam

Intanto la sola scuola ebraica ortodossa d’Olanda, che ha sede ad Amsterdam, è stata chiusa per motivi precauzionali dopo le operazioni anti-terrorismo iniziate giovedì in Belgio, in cui sono stati uccisi due sospetti militanti. La tv nazionale olandese Nos, citando il rabbino Binyomin Jacobs, ha sottolineato che non ci sono minacce concrete nei confronti della scuola Cheider di Amsterdam.