Il piano Draghi fa volare la Borsa: saranno acquistati titoli di stato per 1.200 miliardi
La Bce lancia un massaccio piano di acquisto di titoli di Stato da oltre mille miliardi di euro per sostenere l’economia dell’Eurozona. Lo ha annunciato il presidente dell’istituto centrale Mario Draghi. Il piano di “quantitative easing” prevede l’acquisto di 60 miliardi di bond governativi al mese a partir da marzo fino al settembre 2016, pari a un pacchetto complessivo di circa 1.200 miliardi.
Draghi
Le misure di oggi aiuteranno contro i rischi per le aspettative d’inflazione, ha detto Draghi, spiegando le decisioni del direttivo. L’inflazione dell’Eurozona, ha aggiunto, sarà molto bassa, o negativa, nei prossimi mesi. Il piano varato oggi durerà fino a settembre 2016 e fino a quando «ci sarà una sostenuta correzione dell’inflazione, con l’obiettivo di un livello dei prezzi vicino ma sotto il 2% nel medio termine».
Volano le Borse La Borsa di Milano, subito dopo l’annuncio di Draghi, ha accelerato con l’indice principale Ftse Mib balzato del 3% circa, per poi attestarsi intorno a un +2%.
Spread giù
Il differenziale tra Btp decennale e Bund fa segnare un netto calo da 115 a 107 punti dopo le parole del presidente della Bce. Il rendimento del decennale italiano scende all’1,634%.
Euro in calo
La moneta unica passa di mano a 1,1520 dollari dopo aver aperto questa mattina a 1,1592 dollari.
Le decisioni della Bce
Alla riunione di oggi del direttivo la Bce ha poi lasciato il tasso principale di rifinanziamento fermo al minimo storico dello 0,05%. Il tasso sui prestiti marginali e quello sui depositi bancari restano rispettivamente allo 0,30% e -0,20%
Il piano e i rischi
I rischi sui titoli comprati dalla Bce saranno condivisi solo fino a una quota del 20% sul totale. «Si tratta di un programma molto grande, e abbiamo tenuto conto delle preoccupazioni» di alcuni Paesi decidendo di non condividere i rischi su tutti i titoli che la Bce comprerà. L’istituto centrale, inoltre, «ha un doppio limite» negli acquisti di titoli, pari al 33% per il debito di ciascun emittente e al 25% per ciascuna emissione.
«Dovrebbe chiederlo a persone che hanno queste preoccupazioni», ha poi detto Draghi, rispondendo alla domanda di un giornalista su quali siano i rischi in virtù dei quali la Bce non condividerà i rischi su gran parte dei titoli che comprerà, lasciandoli alle banche centrali nazionali.
Matteo Renzi, scrive il Wall Street Journal, si dice intanto in disaccordo con Angela Merkel sugli stimoli all’area euro dopo che la cancelliera nei giorni scorsi ha minimizzato le implicazioni dell’attesa decisione della Bce. «La Germania contro il resto del mondo potrebbe essere un errore», afferma Renzi al Wsj da Davos.
«Il mio sogno è la parità» tra euro e dollaro, aggiunge poi il premier
Il piano della Bce potrebbe infatti avere come effetto anche quello di indebolire ulteriormente l’euro, favorendo così le imprese esportatrici italiane. Nel 2014 l’euro ha perso il 12% circa rispetto al dollaro e attualmente viene scambiato poco sopra quota 1,15 sul biglietto verde.
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