Presidenza della Repubblica, il M5S esce allo scoperto. Grillo: “Renzi ci deve dire quali nomi presenterà, devono essere votati in rete dai nostri iscritti”
A meno di una settimana dall’inizio del voto per il Colle, i vertici Cinque Stelle rompono il silenzio. All’indomani dell’incontro tra Silvio Berlusconi e Angelino Alfano, arriva la mossa di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio: “Chiediamo a Renzi prima che inizino le votazioni la rosa dei nomi che si appresta a presentare per proporla ai nostri iscritti in Rete e farla votare – scrivono sul blog – I nomi che avrebbe fatto il M5S sarebbero stati tutti scartati come lo furono nel 2013″.
“Toc toc Renzi batti un colpo di democrazia” si legge nel post in cui i leader del M5S lamentano che “le opposizioni non esistono in questo disegno” di nomina del presidente della Repubblica solo da parte del “duo Berlusconi/Renzi”. Poi rilanciano le accuse già formulate nei giorni scorsi: “E’ un baratto, un mini comitato d’affari, un suq. Le opposizioni sono chiamate in causa dal magnifico duo solo per ricattarsi a vicenda, se serve, e spuntare qualcosa come è successo per il voto della legge elettorale”. E ancora: un presidente scelto dal Nazareno sarà “scelto da un condannato in via definitiva che in cambio riceverà la grazia attraverso la legge della delega fiscale e l’assicurazione che la sua concessione per le frequenze nazionali non verrà toccata. Le opposizioni non esistono in questo disegno”.
“Siamo arrivati alla vigilia delle votazioni per la Presidenza della Repubblica – scrivono Grillo e Casaleggio – e solo una cosa è certa: i nomi dei pretendenti saranno decisi da due persone che discuteranno nel chiuso di una stanza candidature e vantaggi, anche e soprattutto personali. E’ la negazione della democrazia. Il duo Berlusconi/Renzi in attesa di fondare ufficialmente il partito unico della nazione detterà ai suoi nominati i nomi da votare dai quali uscirà un presidente del Nazareno”.
Vanno intanto avanti le consultazioni in vista dell’elezione. Il Pd ha incontrato il Psi e chiarito il quadro: Matteo Renzi dovrebbe proporre ai grandi elettori del pd, con ogni probabilità il 28 gennaio, dopo le consultazioni con tutti i partiti, una rosa di tre nomi. Verificherà dunque il consenso su uno dei tre e farà un’indicazione formale per le votazioni. Questo l’iter, a quanto apprende l’agenzia dire da fonti qualificate. I vicesegretari democratici, lorenzo guerini e debora serracchiani, questa mattina hanno incontrato a largo del nazareno la delegazione del psi formata da riccardo nencini, marco di lello, gianfranco schietroma. A livello ufficiale non circolano ancora nomi. Ma sono chiari alcuni dei criteri che consentiranno una prima selezione tra le ipotesi circolate nelle ultime ore: della rosa di tre nomi non faranno parte ex segretari di partito, nè personalità dal profilo non adeguato al rilievo internazionale della carica. In base a questi criteri, non dovrebbero far parte dei papabili i nomi di Veltroni, Franceschini e Bersani.
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