Calcio, il super procuratore di giocatori Raiola si candida alla presidenza della Fifa
Una candidatura non si nega a nessuno: se tra colonnelli in pensione dell’esercito svizzero, principi giordani, funzionari di lungo corso ed ex calciatori francesi, nella corsa alla poltrona di presidente della Fifa si inserisce anche Mino Raiola, non c’è da stupirsi. Raiola rappresenta fior di giocatori che lui ha contribuito ad arricchire (e che hanno arricchito lui), vive di pallone e soprattutto ha grande fiuto per gli affari, come il líder máximo Sepp Blatter, presidente da 4 mandati di un ente privato che nel 2013 ha dichiarato ricavi per quasi 1,4 miliardi di dollari, che sopravvive imperterrito a qualsiasi scandalo (vedi assegnazioni dei Mondiali 2018 e 2022).
Una spaventosa macchina da soldi
In questo senso la candidatura di Raiola non solo è comprensibile, ma anzi è perfettamente funzionale. «For the game, for the world», per il gioco, per il mondo: è il moto della Fifa. Farla gestire da un procuratore sarebbe il passo finale. Finalmente un presidente che farebbe l’interesse dei calciatori. I suoi.
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