Forza Italia alla resa dei conti, Berlusconi contro Fitto: “O fa la minoranza o va fuori”. La replica: “”Io per aiutare Forza Italia, andrò avanti con l’iniziativa dei Ricostruttori”
In Forza Italia è resa dei conti tra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto, con il Cav che dà sette giorni all’ex governatore pugliese per fare la sua scelta: “Dopo tanta pazienza, comprensione e buona volontà siamo arrivati al momento in cui mettiamo un punto fermo. O fanno la minoranza o vanno fuori”, avrebbe detto Berlusconi durante la riunione dei Gruppi di Forza Italia, riferendosi a Fitto e agli esponenti del partito che fanno riferimento alle sue posizioni. “Ho parlato tante volte con Fitto recuperando molte delle sue proposte -avrebbe detto ancora l’ex premier- come da ultima l’ufficio di presidenza: per mostrare volontà di sintonia ho deciso di convocare l’ufficio di presidenza convocando solo i membri con diritto di voto. Per tutta risposta Fitto ha convocato una conferenza stampa nella stessa ora dell’ufficio di presidenza. Allora credo si è arrivati al punto finale: non si può andare avanti così. Dentro un partito politico c’è spazio per la maggioranza e per la minoranza. Alla minoranza si deve dare spazio di ascolto, ma poi si va al voto. Vince la maggioranza, ma non si può accettare il voto difforme della minoranza altrimenti si pone di fronte ad una scelta: o restano minoranza o se ne vanno”. “Una settimana di tempo per pensarci -avrebbe concluso Berlusconi- e poi se restano qui non possiamo accettare le loro posizioni in discordia con le nostre che indeboliscono la nostra immagine”. L’ex premier avrebbe poi riferito che in base ai sondaggi un eventuale partito guidato da Fitto raccoglierebbe l’1,3%.
Replica di Fitto
“Io, con tanti amici, per aiutare Forza Italia, andrò avanti con l’iniziativa dei Ricostruttori. Offriremo energie e idee all’Italia e al centrodestra. E un contributo per una strategia chiara e credibile”. E “anziche’ giocare con pseudosondaggi su di me, occupiamoci dei nostri elettori delusi e astenuti: più di 9 milioni”. E’ lo stesso Fitto a replicare a Silvio Berlusconi a breve giro di posta. “Meglio esserti antipatico e non abile nello sport dell’ossequio a corte, ma utile e sincero. Te lo dico con amarezza: stai ancora una volta sbagliando tutto”, aggiunge l’ex governatore pugliese. “La domanda -afferma ancora – nasce spontanea, dopo l’ipotesi di una nostra ‘cacciata’ (in pochi giorni, apprendo dalle agenzie…). Perché? Perché facciamo opposizione? Perché abbiamo avuto ragione sulle riforme, e, purtroppo, su tutto il resto?”, domanda ironico Fitto.
Patto Nazareno
Oggi torniamo ad esercitare a pieno titolo il nostro ruolo di opposizione a 360 gradi. Lo faremo senza sconti e senza quella benevolenza che questo governo ha dimostrato di non meritare”, così Berlusconi ribadisce la svolta di Fi. “Credo sia opportuno anche ricordare a questo governo – ha aggiunto l’ex premier- tutti i provvedimenti lasciati indietro per approvare queste riforme: è stata una corsa forsennata che ha paralizzato il Parlamento e lasciato indietro molti dei provvedimenti che certamente sono più urgenti per le famiglie e per le imprese: oggi il 25% degli italiani vive con meno di 10mila euro all’anno, le imprese continuano a chiudere e a delocalizzarsi mentre il decreto sul lavoro e le deleghe fiscali languono nel limbo. I pensionati e gli artigiani non hanno avuto alcun segnale”. “Non noi ma il Pd ha interrotto il percorso comune. La responsabilità è mia: io ho creduto a questa possibilità e credo sia stato un nobile tentativo”, ha aggiunto il Cav.
Quirinale
“La scelta di un arbitro condiviso era parte importante dell’applicazione della più profonda riforma costituzionale dal 1948 ad oggi”, ha detto poi ricordando l’elezione di Mattarella.
Economia
“Non voglio approfondire i temi economici oggi, lo faremo presto, ma certamente dobbiamo sforzarci per riportare l’attività parlamentare su quelle decisioni che questo governo sembra incapace di prendere, mentre l’Italia resta in stagnazione e all’orizzonte non c’è alcuna ripresa”.
Alleanza con Lega – Forza Italia resta centrale nel centrodestra, quindi l’alleanza con la Lega richiede pari dignità, avrebbe poi aggiunto il Cav, relativamente alla alleanza con la Lega di Salvini.
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