Eurogruppo, si cerca il compromesso tra Grecia e Germania. Merkel: “Vediamo quali proposte farà Atene”
Primi spiragli di salvezza per la Grecia dai colloqui dell’Eurogruppo. È stato fatto un passo avanti per evitare lo stallo e il rischio che nella riunione di lunedì prossimo i ministri finanziari dell’euro proseguano con il loro collega greco Yanis Varoufakis un dialogo tra sordi. Dopo un intenso colloquio bilaterale tra il presidente Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem e il primo ministro ellenico Alexis Tsipras, le bocce del negoziato hanno ripreso a muoversi. Tre le decisioni. La prima è l’avvio di un confronto a livello tecnico da domani mattina. La seconda è che viene per la prima volta abolito il riferimento alla troika e d’ora in poi si farà riferimento alle istituzioni. La terza è che Dijsselbloem e Tsipras hanno concordato un «linguaggio comune»: le parole chiave sono «valutazione tecnica», verifica dell’esistenza di un «terreno comune», «programma di assistenza attuale», «piani del governo greco». Nel tortuoso percorso politico-semantico dei negoziati europei, ciò significa che la trattativa per trovare un’intesa su programma e gestione del debito ellenico non è morta e che le parti cominciano a cedere su qualche rigidità. La Grecia «non fa ricatti ma non accetta ricatti» ha poi commentato il premier Alexis Tsipras, in serata, dopo il Consiglio Ue di Bruxelles. «Rispetteremo le regole fiscali e l’equilibrio di bilancio – ha detto il numero uno del governo greco -. Non torneremo al deficit, ma ho chiesto il supporto dei partner perché così riusciremo a fare della Grecia un aese normale».
Nuovi termini, nuovi accordi
Non sono cambiate le posizioni di fondo, ma certamente è cambiata l’atmosfera rispetto alla delusione dell’ultima notte, dopo sette ore di discussione infruttuosa tra i ministri finanziari. D’altra parte i toni della cancelliera tedesca al suo arrivo a Bruxelles erano apparsi sufficientemente moderati (pur non rinunciando al principio del rispetto dei patti sottoscritti da parte della Grecia come preliminare per ulteriori discussioni).
Nella nuova «nota di linguaggio» concordata da Tsipras e Dijsselbloem non compaiono i termini «estensione» e «conclusione«del programma attuale di assistenza e riforma economica. Altro segnale che indica uno sforzo in corso per sbloccare lo stallo. Ora la scatola con i nuovi termini va riempita: ci sono due giorni di tempo per farlo, ha indicato Merkel. In realtà ce ne sono tre: domani, sabato e domenica. Sarà un lavoro molto difficile perché la linea di Tsipras appare ancora essere la stessa di prima: accedere a nuovi finanziamenti senza farsi «agganciare» dal vecchio quadro delle condizioni legate ai prestiti ottenuti e a ulteriori sostegni nei prossimi quattro mesi, in attesa che il governo sia in grado di varare un programma di riforma e di ripagamento dei debiti concordato e credibile sia per i creditori sia per i mercati finanziari.
L’esordio di Tsipras
Il vertice Ue è iniziato giovedì con oltre tre ore di ritardo per il prolungarsi dei negoziati a Minsk sulla questione ucraina con Merkel e Hollande. Quello che doveva essere un pranzo di lavoro si è quindi trasformato in una cena anticipata. Al primo punto dell’agenda l’Ucraina, poi la Grecia, la lotta al terrorismo dopo le stragi di Parigi e il rafforzamento dell’Unione monetaria. Renzi approfitterà della riunione di oggi per chiedere all’Ue un impegno maggiore sul fronte immigrazione, con particolare attenzione alla Libia, dopo l’ennesima tragedia di Lampedusa. Mentre il primo ministro della Grecia Alexis Tsipras, che è al suo esordio tra i 28 dell’Ue, proverà a trattare la rinegoziazione del debito. Tsipras è stato accolto con calore da tutti i leader, in particolare dal premier italiano Matteo Renzi, che gli ha riservato un affettuoso abbraccio: i due primi ministri sono seduti l’uno accanto all’altro al tavolo di lavoro. Il neopremier ha salutato anche la cancelliera Merkel e le ha parlato qualche istante. «Spero che potremo lavorare bene insieme, nonostante le difficoltà» gli ha detto la cancelliera. «Lo spero, anch’ io» è stata la risposta del sorridente Tsipras, che anche in occasione del suo primo vertice ha rinunciato alla cravatta.
«La Germania è pronta ma vediamo le proposte di Atene»
Ed è proprio sulla cancelliera, la principale scettica sulle manovre greche, che sono puntati gli occhi di tutti: «L’Ue cerca sempre il compromesso, questo è il suo successo. La Germania è pronta ma va detto che la credibilità dell’Ue dipende dal rispetto delle regole e dall’essere affidabili»: così ha anticipato Angela Merkel entrando al vertice. «Vedremo quali proposte farà Atene, saranno discusse all’Eurogruppo lunedì quindi abbiamo ancora qualche giorno».
I fondi d’emergenza: da 60 a 65 miliardi
Intanto la Banca centrale europea ha alzato a 65 miliardi di euro dai precedenti 60 miliardi la disponibilità di fondi di emergenza (Emergency Liquidity Assistance) a favore della banche greche. Lo riferiscono varie fonti. I fondi Ela sono distribuiti dalle singole banche centrali nazionali, in questo caso la Banca della Grecia, su autorizzazione della Bce.
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