Sicilia, manca posto in tre ospedali, bambina muore in ambulanza. Crocetta: “A pagare saranno in molti, non guarderemo in faccia a nessuno”
Sono stati convocati per le 10.30 di oggi dall’assessore regionale alla Sanità della Sicilia Lucia Borsellino, i direttori generali, i direttori sanitari dei tre ospedali catanesi coinvolti nell’indagine sulla neonata morta per problemi respiratori durante il trasporto in autoambulanza da Catania a Ragusa. L’assessore ha convocato anche i responsabili del 118 «per fare luce su quanto è accaduto in quelle ore terribili». Lucia Borsellino, figlia del giudice Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia, è stata molto dura parlando di «vergogna» senza escludere che «voleranno delle teste».
Gli ispettori
Il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin ha inviato gli ispettori nei tre ospedali catanesi in cui non c’era posto per soccorrere la neonata. E il Capo dello Stato in una telefonata al governatore Crocetta si sarebbe detto «incredulo». Sulla vicenda indagano anche le Procure di Catania e di Ragusa.
Crocetta «A pagare saranno in molti e non guarderemo in faccia nessuno, statene certi», ha detto il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta. Crocetta annuncia anche di «non escludere la sospensione dell’accreditamento della clinica privata» in cui è nata la bambina e «provvedimenti disciplinari». Ma invita anche il ministro Lorenzin a «rivedere le normative obbligatorie per le cliniche private che devono avere la rianimazione neonatale esattamente come avviene nel pubblico». «Se una struttura privata vuole svolgere l’attività deve avere assolutamente la rianimazione per evitare che possano accadere nuovamente fatti del genere».
Secondo Crocetta «è allucinante quello che è accaduto, ma anche il comportamento che hanno avuto diversi ospedali che non hanno ricoverato la bambina con problemi respiratori. Questa è un’omissione grave. Chiunque ha sbagliato deve pagare. Mi risulta che non sia stato allertato neanche il 118. Tutto questo è assurdo. Ma ribadisco anche che va rivista la normativa italiana che obbliga le strutture private ad avere la rianimazione».
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