Libia, nuovi raid egiziani contro i terroristi. Vertice a Palazzo Chigi per chiarire la posizione italiana. Il leader Isis: “Ci vendicheremo”
Precipita la situazione in Libia dove l’aviazione egiziana continua a bombardare le «roccaforti» dei terroristi Isis. Altri sette raid con «decine di morti» sono stati compiuti nella notte contro postazioni a Derna. Secondo le notizie riportate dai media locali, tra gli obiettivi colpiti ci sarebbe anche il «Tribunale della Sharia». Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi chiede al Consiglio di sicurezza dell’Onu «una risoluzione per un intervento internazionale in Libia». «Non c’è altra scelta, la situazione necessita una ripetizione dei raid in maniera corale» ha detto il leader egiziano. L’ambasciatore egiziano a Roma, Amr Helmy incalza: «Il problema non riguarda solo l’Egitto: il Consiglio di sicurezza deve assumersi le sue responsabilità. L’Isis è a poche centinaia di chilometri da Roma, l’emergenza va presa più seriamente. Non basta attaccare in Siria e in Iraq, l’Isis in Libia è una minaccia imminente».
Italia, vertice sulla Libia. Hamas: «Non fate crociate»
Il governo italiano, che ha finora ribadito la necessità di una posizione prudente, ha convocato un vertice a Palazzo Chigi sulla Libia. Matteo Renzi si è riunito con i ministri Gentiloni, Alfano e Pinotti, nonché il sottosegretario Minniti, per fare il punto sulla situazione. Nel corso dell’incontro è stato ribadito l’impegno italiano per per una forte azione diplomatica in ambito Onu. Si apprende, nel frattempo, che l’organizzazione palestinese Hamas respinge le ingerenze in Libia «da parte di alcuni Paesi come l’Italia» che adducono «il pretesto di combattere il terrorismo». Salah Bardawil, dirigente dell’organizzazione, ha detto che «Un intervento militare sarebbe considerato «una nuova crociata contro Paesi arabi e musulmani».
Il leader Isis: «Ci vendicheremo»
Il leader dello Stato Islamico, Abu Bakr al Baghdadi, è pronto a vendicarsi dei nuovi raid aerei egiziani su Sirte e Derna, in Libia, ordinando nuovi rapimenti di lavoratori egiziani in Libia. È quanto rivela il quotidiano saudita «al Riadh» che cita fonti bene informate della formazione jihadista. Secondo il giornale saudita «al Baghdadi ha pronta un’operazione veloce per vendicare i raid in Libia». Il giornale ha rivelato inoltre che «al Baghdadi ha inviato di recente un piccolo gruppo di suoi uomini a Sirte, approfittando dell’assenza di sicurezza nel Paese, per formare un nucleo dello Stato Islamico e diffondere l’ideologia del califfato. Ha trovato terreno fertile riuscendo a reclutare libici di Ansar al Sharia e sfruttando la presenza di tunisini reduci da Siria e Iraq che le autorità di Tunisi hanno respinto alla frontiera. Il nucleo inviato da al Baghdadi è riuscito infine a reclutare anche elementi legati al passato regime di Muammar Gheddafi.
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