Follia ultrà a Roma, danni anche in Vaticano. Alfano invia altri 500 soldati per garantire la sicurezza. Confcommercio: “Oltre 3 milioni di danni”
«Ho ribadito al ministro che non posso ritenermi soddisfatto da affermazioni come quelle che sono state fatte: non può essere considerato un successo il fatto che non ci siano stati dei morti». Il sindaco di Roma Ignazio Marino commenta così, uscendo dal Viminale, le dichiarazioni trapelate dalla questura romana. Ieri era stato lo stesso questore, Nicolò D’Angelo, a difendere l’operato dei suoi uomini: «Preferisco i disordini ai morti, abbiamo evitato il peggio». Insomma, a due giorni dalle devastazioni da parte dei tifosi del Feyenoord – che hanno causato tre milioni di danni – non si placano le polemiche sulla sicurezza. Nel frattempo la follia ultrà ha colpito anche il Vaticano: altri tre tifosi olandesi sono stati fermati nella notte a Roma. Sono stati sorpresi dai carabinieri in via dei Corridori, a pochi passi da San Pietro mentre, ubriachi, rovesciavano cassonetti e danneggiavano segnali stradali.
Danni alla segnaletica a San Pietro
Sono in corso verifiche per accertare se i tre tifosi del Feyenoord fermati la scorsa notte siano stati coinvolti negli scontri avvenuti nei giorni scorsi a piazza di Spagna e a Campo de’ Fiori. I due 26enni e il 24enne hanno riferito ai carabinieri di aver assistito alla partita all’Olimpico e che sarebbero ripartiti domenica. I tre sono stati bloccati dai carabinieri. Quando li hanno sorpresi avevano appena danneggiato e staccato dal marciapiede due insegne stradali e stavano rovesciando un cassonetto. I giovani olandesi sono stati portati in caserma in attesa del rito direttissimo che si terrà questa mattina a piazzale Clodio.
Entro 72 ore comitato di sicurezza
Roma è «una priorità nazionale sul tema della sicurezza e dell’ordine pubblico» e per questo «la sicurezza della Capitale sarà ulteriormente potenziata», ha detto il capo del Viminale Alfano ricevendo il sindaco Marino. Previsto l’arrivo di 500 militari che andranno ad aggiungersi agli 800 già presenti in città. «Ma non significa che militarizzeremo la città», ha assicurato il primo cittadino. Che ha annunciato la convocazione, nell’arco di 72 ore, di un comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza: «Questo è un fatto straordinario perché un comitato simile nel nostro Paese si è tenuto solo di fronte a episodi di eccezionale gravità».
La difesa del questore
Ieri il questore Nicolò D’Angelo aveva difeso l’operato sulla gestione dell’ordine pubblico: «Rigetto le accuse, io e i miei uomini ci mettiamo la faccia, le forze dell’ordine hanno operato bene tutelando le persone e mantenendo l’ordine pubblico». «Rifarei le stesse cose – ha detto più volte D’Angelo ieri in una conferenza stampa -. Abbiamo prima allontanato alcune migliaia di tifosi e poi abbiamo agito. Un intervento massiccio a quell’ora, quando la metropolitana era invasa da turisti e i bimbi stavano uscendo dagli asili, avrebbe acceso una miccia spaventosa. Abbiamo evitato la strage». E a chi ne chiede le dimissioni ha detto: «Se qualcuno pensa che io abbia operato male, io sono qua».
Tre milioni di danni
Il bilancio, per le forze dell’ordine, è di 31 poliziotti e 9 carabinieri feriti. Sei hooligan sono attualmente nel carcere di Regina Coeli con l’accusa di oltraggio e resistenza a pubblico ufficilae (interrogatorio di garanzia in programma per lunedì), mentre sono gia 19 gli hooligans processati per direttissima (sui 23 arrestati) dopo la rissa a Campo dei fiori e che hanno patteggiato la conversione di 6 mesi di carcere con una multa di 45 mila euro ciascuno. Secondo la Confcommercio i danni ai negozi nella zona ammonterebbero a 3 milioni di euro.
Lesioni permanenti alla Barcaccia
Il sostituto procuratore Eugenio Albamonte e l’aggiunto Giancarlo Capaldo hanno inoltre disposto l’esame di centinaia di video – non sono quelli della polizia, ma anche di negozi e banche – per verificare la possibilità di risalire agli autori materiali del dei danni alla Barcaccia. Annamaria Cerioni, responsabile del servizio restauri della Soprintendenza Capitolina ai Beni Culturali stigmatizza: «Non tornerà mai più come prima. A parte che si è verificato un vero e proprio oltraggio a un’opera d’arte straordinaria, sono state individuate 110 scalfiture sul bacino di marmo». Per lo più scheggiature provocate da vetri, molti i frammenti ritrovati: il più lungo è di 10 centimetri. Questo pezzo si era staccato dal candelabro ed è stato rimesso a posto.
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