Inchiesta su capitali all’estero, Gino Paoli si dimette da presidente della Siae. Grillo lo difende: “Aspetto la magistratura prima di emettere qualunque giudizio”
Gino Paoli si dimette da presidente della Siae. L’indagine sui conti in Svizzera che avrebbe nascosto al Fisco, l’ha indotto a disfarsi dal ruolo pubblico di garante dei diritti d’autore per affrontare meglio la difesa dall’accusa di evasione. “Mi ha detto che voleva dimettersi dalla presidenza della Siae”, ha detto Andrea Vernazza, legale di Gino Paoli. Gli ho consigliato di sospendersi in attesa di chiarire tutto”. Martedì Gino Paoli sarà a Roma, al consiglio di gestione della Siae, e annuncerà ufficialmente la sua posizione sulla vicenda.
Ieri, poche ore dopo la notizia dell’indagine, il gruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera aveva suggerito al cantante di “valutare seriamente le dimissioni dalla sua carica” di presidente della Siae: “Mentre la magistratura indaga su Paoli per presunto trasporto all’estero di denaro, migliaia di artisti non ricevono i compensi che gli spetterebbero, perché trattenuti dalla Siae, che li utilizza anche per compiere operazioni finanziarie”.
Oggi, in una telefonata che avrebbe fatto all’amico Paoli, Beppe Grillo si dissocia dal comunicato dei parlamentari del suo partito e chiede scusa per quelle parole: “Io non ho mosso i miei contro Gino Paoli. Come ho scritto, aspetto la magistratura prima di emettere qualunque giudizio, alla faccia degli sciacalli dell’informazione”.
L’ultimo rappresentante della scuola dei cantautori genovesi, l’81enne Gino Paoli, si sfoga con il suo avvocato milanese Daria Pesce: “Assurdo che questa vicenda sia finita in pasto al pubblico, e comunque sono tutte balle e lo dimostrerò”.
Secondo la procura e la Guardia di finanza genovesi, Paoli custodisce in un conto svizzero circa due milioni di euro. Una parte di questo denaro, in base ad una serie di intercettazioni telefoniche con il suo ex commercialista, sarebbe il frutto di pagamenti in nero per concerti tenuti a varie serate svoltesi in tutta Italia della festa dell’Unità.
A Paoli viene contestato di aver nascosto, nella dichiarazione dei redditi del 2009, ma relativa al 2008, 800 mila euro, ma l’indagine sembra stia prendendo in considerazione anche anni precedenti.
Il 2 marzo Gino Paoli si presenterà al procuratore aggiunto Nicola Piacente che coordina le indagini, l’occasione per esporre la sua verità.
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