Cushman & Wakefield, gli Agnelli vogliono vendere il loro colosso immobiliare: “Valutiamo la cessione, ma al momento niente transazioni”
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Prima le indiscrezioni, poi la precisazione che di fatto conferma la sostanza anche se frena sui tempi. La Exor, holding della famiglia Agnelli, si prepara a separarsi dalla società Cushman & Wakefield, uno dei colossi mondiali dell’immobiliare, per incassare circa 2 miliardi di dollari. La notizia è stata data dal Wall Street Journal, secondo il quale Exor avrebbe ingaggiato Goldman Sachs e Morgan Stanley per cercare un compratore per il gruppo da 2 miliardi di dollari, leader globale dei servizi immobiliari.
L’obiettivo, ha scritto il quotidiano newyorkese, sarebbe vendere a una società non quotata e non concorrente. La decisione sarebbe stata presa davanti all’incremento di valore registrato da numerose rivali nel settore: la corsa dei prezzi nel real estate ha spinto le valutazioni a multipli di oltre dieci volte gli utili di gestione. Exor aveva rilevato una quota di Cushman del 67,5% otto anni or sono (nel 2007) per 565,4 milioni e in seguito aveva alzato la partecipazione all’81%. Al 30 giugno scorso la partecipazione in C&W era iscritta a bilancio, valutata con il metodo del patrimonio netto, per 492,7 milioni.
Cushman è la terza società al mondo nel settore, alle spalle della Cbre di Los Angeles e della Jll di Chicago, con profitti operativi nell’anno terminato a settembre 2014 pari a 163 milioni di dollari. “Non ci sono al momento transazioni delle quali riferire”, ha detto una portavoce di Cushman al Wsj, aggiungendo tuttavia che la società è impegnata a “rafforzare ulteriormente il business e a creare valore”. La stessa Exor ha poi confermato di stare valutando la possibile cessione della partecipazione in Cushman & Wakefield, ma “al momento non ci sono transazioni da comunicare né vi è alcuna garanzia che l’analisi in corso si concluda con una vendita”.
“L’analisi delle possibili alternative riguardanti le società del suo portafoglio, incluse cessioni, fusioni, acquisizioni e ogni altra opzione finanziaria e strategica – spiega Exor – fa parte integrante della propria normale attività di società d’investimento”.
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